NORD EST – Allarme scabbia in un carcere
C’è preoccupazione tra il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa circondariale di TRENTO per la possibile presenza di detenuti affetti da scabbia. Raccoglie gli allarmi il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. ”Sarebbero stati riscontrati dei casi di scabbia e una infestazione di parassiti in una sezione detentiva”, denunciano David Stenghel e Massimiliano Rosa, rispettivamente vice segretario regionale e segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Al momento”, proseguono, “non abbiamo riscontri oggettivi, ma se il tutto corrispondesse al vero, chiede si d’ora all’amministrazione penitenziaria e alle istituzioni che siano attivate tutte le procedure sanitarie previste a tutela dei lavoratori e delle persone private della libertà personale affinché si limiti l’eventuale contagio. Purtroppo, l’entità numerica dei detenuti presenti presso la casa circondariale di Trento che ha superato le 380 persone è diventata una situazione insostenibile ed è inevitabile che si corra il rischio di avere casi come quelli sopra descritti”. “Se poi si aggiunge la grave carenza organica che affligge l’istituto di Trento che ammonta a circa 50 unità di Polizia Penitenziaria il personale è allo stremo delle forze”, concludono i due sindacalisti. Sul rischio di contagi da scabbia Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia: “A Trento, come in tutte le carceri italiane, la Polizia Penitenziaria è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando l’emergenza sovraffollamento: oltre al danno c’è però la beffa di essere gli unici esposti a malattie come l’HIV, la tubercolosi, la meningite, la scabbia e altre malattie che si ritenevano debellate in Italia”. Per questo invita con urgenza i vertici nazionali, regionali e locali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria “a disporre con urgenza ogni accertamento e, se del caso, avviare tutte le procedure per la profilassi al personale di Polizia Penitenziaria ed anche agli altri detenuti. Quella sanitaria”, conclude, “è una situazione assai problematica per le carceri, per minori e adulti, che espone il personale di Polizia Penitenziaria a rischi costanti e continui per la propria incolumità e sicurezza”.