NOVENTA – Forno crematorio, firme al Prefetto. Spigolon: “Strumentalizzazioni e scorrettezze”
Come un fulmine a ciel sereno la questione forno crematorio torna ad animare la vita politica a Noventa Vicentina. Il comitato “No forno crematorio” ha annunciato per oggi la consegna al prefetto di circa 1600 firme (in gran parte di residenti) raccolte nell’autunno del 2016 contro la realizzazione di un impianto di cremazione da parte del Comune in project financing nell’area cimiteriale.
In un comunicato i promotori spiegano di volerle consegnare al Prefetto e non al sindaco di Noventa, Marcello Spigolon, “vista l’ostilità sempre manifestata ad iniziare dal rifiuto ad incontrare i promotori fino alla denuncia per presunta
diffusione di notizie false e tendenziose. Non ritenendo garantita una valutazione imparziale della sottoscrizione ci rivolgiamo così al Prefetto quale autorità garante .Come è noto il comitato ritiene che l’impianto sia sproporzionato per l’area di Noventa e potrebbe aggiungere una fonte inquinante ad un ambiente che convive già con i Pfas”.
Con un emendamento di Nicola Finco (Lega Nord) alla legge di stabilità regionale 2017, l’intera questione era stata congelata per due anni, non solo a Noventa ma in tutto il territorio regionale. Praticamente in assenza di regole esistenti si dovrà attendere l’approvazione del piano regionale di coordinamento.
“Apprendo dalla stampa che il comitato ha consegnato le firme al prefetto e trovo assolutamente aleatorie le scuse che hanno addotto per non presentarle in Comune” dichiara il sindaco Spigolon. “Le firme di cui si parla da mesi, non sono mai state consegnate in Regione, come avevano sostenuto gli oppositori al forno, facendo credere alla cittadinanza che la Regione avesse accolto le loro istanze. Trovo incomprensibile -continua il sindaco- una consegna al prefetto delle firme anziché al Comune che aveva approvato le due delibere sul forno e alla Regione che è chiamata a regolamentare la questione. Auspico di poterle vedere -continua Spigolon- assieme all’amministrazione così da poter fare le relative valutazioni. Voglio anche vedere cosa c’era scritto nella petizione capire per cosa si è firmato esattamente, suppongo in buona fede”.
Spigolon parla di buona fede perché convinto che a molti cittadini siano state fornite informazioni parziali e tendenziose sull’intera vicenda, a partire da quella ambientale.
“Ricordando loro che la questione forno è congelata ed è in mano alla Regione ho i miei dubbi sui dati scientifici presentati. Si parla di Pm10 che a Noventa sarebbero superiori a quelle di Vicenza. Vorrei sapere da quali fonti e relativamente a quale periodo si riferiscono questi dati. Senza volermi esprimere in questa sede sull’opportunità o meno di costruire un forno crematorio a Noventa, mi permetto di fare una riflessione. Se un forno di cremazione è così impattante sull’ambiente, cosa dovrebbero dire a Vicenza e Padova dove esistono impianti in centro città, molto spesso in via di potenziamento? Non vi sarebbe una rivolta popolare? perché i referenti politici locali e regionali di questo comitato non sollevano la questione per le grandi città dove le cremazioni vengono effettuate quotidianamente? penso che l’atteggiamento del comitato sia una mera strumentalizzazione politica che fa leva sulla buona fede delle persone, fornendo disinformazione”