8 Gennaio 2025 - 15.08

Omicidio di Schio: la fidanzata confessa e viene arrestata

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato del Procuratore della Repubblica di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, in merito all’omicidio di Egbon Kelly a Schio.

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Alle ore 2:10 di oggi, su decreto del Pubblico Ministero, è stato disposto il fermo di ENABUELE Queen, cittadina nigeriana residente a Catania, gravemente indiziata del delitto di omicidio pluriaggravato in danno del connazionale EGBON Kelly, consumato a Schio il 6 gennaio 2025.

Nella tarda serata del 6 gennaio, su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa, i Carabinieri della Compagnia di Schio sono intervenuti presso un edificio situato in piazzetta Garibaldi, dove il personale del 118 aveva segnalato la presenza di una persona ferita mortalmente, presumibilmente a causa di una caduta.

Sul posto, i militari, insieme ai soccorritori della Croce Rossa e del SUEM, hanno trovato la ENABUELE in stato di agitazione, con vestiti, mani e piedi sporchi di sangue. Il corpo di EGBON giaceva in posizione supina, con una vistosa pozza di sangue sotto la gamba sinistra. Il medico del SUEM ha rilevato immediatamente una ferita da taglio all’arteria femorale della coscia sinistra, risultata fatale.

Secondo le prime dichiarazioni della ENABUELE, che ha affermato di essere la compagna della vittima, i due avrebbero trascorso la serata consumando birre in un locale di piazzetta San Gaetano. Tornati a casa, mentre la donna si stava cambiando, avrebbe udito un forte rumore alle sue spalle, trovando EGBON riverso su un tavolo di vetro frantumato, con una ferita alla gamba sinistra da cui fuoriusciva molto sangue. Dopo aver tentato inutilmente di tamponare la ferita, avrebbe chiamato un conoscente della vittima, il quale ha allertato i soccorsi.

Le indagini preliminari hanno accertato che nell’appartamento erano presenti solo la vittima e la ENABUELE. Intorno alle 5:20, il medico legale ha confermato la presenza di una sola lesione rilevante: una ferita a margini netti sul terzo distale della coscia sinistra, riconducibile a una lesione “da punta e taglio”, compatibile con un coltello o uno strumento simile, e non con frammenti di vetro, come sostenuto dalla donna.

Durante il sopralluogo, i Carabinieri hanno trovato in un cassetto della cucina una lama, separata dal manico e sporca di sangue, compatibile per forma e dimensioni con la ferita rilevata.

Nel pomeriggio di ieri, il magistrato della Procura ha interrogato la ENABUELE, che inizialmente ha fornito una versione incongruente rispetto alle prove raccolte. Successivamente, nel corso di un formale interrogatorio con le garanzie difensive, ha confessato l’omicidio.

La donna ha raccontato che, al culmine di una lite provocata dallo stato di ebbrezza della vittima, quest’ultima l’avrebbe aggredita con schiaffi e avrebbe poi afferrato un coltello nel tentativo di colpirla. Durante la colluttazione, la ENABUELE avrebbe afferrato la lama per difendersi, ferendo involontariamente l’uomo alla coscia. Resasi conto della gravità della situazione, ha poi riposto il coltello nel cassetto della cucina, lasciando impronte insanguinate sul pavimento, e ha chiamato il conoscente della vittima.

Le dichiarazioni confessorie risultano compatibili con gli elementi raccolti durante le indagini, tra cui il sopralluogo, la relazione del medico legale e il ritrovamento del coltello.

L’attività investigativa è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Schio, con il supporto del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Vicenza.

La ENABUELE è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Verona Montorio, in attesa dell’udienza di convalida del fermo da parte del G.I.P. del Tribunale di Vicenza.

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