OPERAESTATE: Luca Scarlini racconta Tiepolo a Pove del Grappa
(Pove del Grappa – VI) Il drammaturgo e storyteller Luca Scarlini, in contrappunto con il mandolino di Alberto Mesirca e le musiche di Antonio Vivaldi, racconta di Giambattista Tiepolo (1696-1770), uno dei maggiori esponenti della pittura veneziana del Settecento: in prima nazionale presso la Chiesetta di San Bartolomeo a Pove del Grappa, giovedì 9 agosto alle 19.30, in scena Ekfrasis 3 – Giambattista Tiepolo e la Serenissima. Un evento inserito nel ricco cartellone di Operaestate, il festival diffuso promosso dal Comune di Bassano insieme alle Città palcoscenico e realizzato grazie ai contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Regione del Veneto, la rete delle aziende inserite nel club Amici del Festival e in collaborazione con il Comune di Pove del Grappa.
Ultimo appuntamento con le Ekfrasis, la narrazione, attraverso le parole di un’opera d’arte visiva – questa volta nella Chiesetta di San Bartolomeo, da poco restituita al suo splendore – lungo il fiume Brenta.
Un centinaio di posti, per assistere al coinvolgente racconto di Luca Scarlini, che narra di come la maestosità delle opere di Giambattista Tiepolo in realtà serva a mascherare un sentimento diametralmente opposto: una sorta di nostalgia preventiva verso la gloria e magnificenza della Serenissima che, come si presagiva, sarebbe presto svanito. Punto di partenza per la narrazione è l’affresco di Antonio e Cleopatra a Palazzo Labia: una delle numerose opere di Giambattista Tiepolo che testimoniano la supremazia e il potere declinante della nobiltà veneziana. Lo stile grandioso dell’opera nasconde però, nel profondo, una sfumatura malinconica: lo stile pittorico vaporoso e il taglio teatralmente trionfale della scena non riescono a celare la vena di nostalgia per una civiltà magnifica sul punto di estinguersi dopo secoli di glorie.
A fare da contrappunto alle parole la musica di Vivaldi eseguita da Alberto Mesirca al mandolino, che accoglierà gli spettatori, giunti in questo “luogo del cuore”, come facevano oltre mille anni fa i pellegrini.
La chiesa di San Bortolo è raggiungibile dal sentiero lungo il fiume in sinistra Brenta, oppure in auto parcheggiando in zona industriale e raggiungendo a piedi la Chiesetta in Via San Bortolo, 19,