Ospedale San Bortolo – Inaugurato il laboratorio interno di ematologia
L’intervento, reso possibile grazie al contributo di Fondazione San Bortolo e AViLL-AIL
Vicenza, è finalizzato a incentivare l’interazione del laboratorio stesso con la clinica ematologica
È stato inaugurato oggi alla presenza del direttore generale dell’Azienda Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi, e del direttore dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Ematologia, Marco Ruggeri, il nuovo laboratorio interno di Ematologia, situato al secondo piano del terzo lotto dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza.
Il trasferimento del laboratorio interno di Ematologia (LIE) dalla vecchia sede in area “de Giovanni” alla nuova è stato realizzato grazie al contributo di circa 200 mila euro di Fondazione San Bortolo e AViLL-AIL – l’Associazione vicentina per le leucemie e i linfomi – ed è finalizzato a incentivare l’interazione del laboratorio stesso, che si sviluppa in un’area di 500 metri quadrati, con la clinica ematologica.
“L’intesa tra pubblico e privato per fornire servizi qualitativi alla comunità è divenuta ancora una
volta realtà – afferma il direttore generale dell’Azienda Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi –.
Ringrazio Fondazione San Bortolo e AViLL-AIL perché insieme abbiamo ‘giocato’ di squadra,
riuscendo ad associare il valore umano alla volontà, in questo caso, di rendere sempre più efficiente
ed efficace un reparto strategico per l’Ospedale San Bortolo come quello di Ematologia”.
L’ematologia è infatti una delle poche branche mediche in cui l’attività clinica è imprescindibile
dall’attività di laboratorio, sia per la diagnosi sia per la cura dei pazienti. Proprio per questo motivo,
fin dall’istituzione della UOC di Ematologia, è stata prevista la presenza di un laboratorio interno in
cui l’attività era finalizzata a supportare l’ematologo nel percorso diagnostico e terapeutico dei
pazienti afferenti al reparto.
Sulla lunghezza d’onda del dg Pavesi, Giancarlo Ferretto: “La realizzazione del nuovo laboratorio è
il coronamento di un progetto che ci ha visto impegnati per tre anni – osserva il presidente della
Fondazione San Bortolo –. Assieme siamo riusciti a valorizzare l’eccellenza dell’Ematologia di
Vicenza, dimostrando che unendo le forze si possono ottenere risultati importanti”.
L’attività del LIE è suddivisa in tre settori: Biologia Molecolare, che rappresenta il campo di
maggiore espansione in ambito onco-ematologico, indirizzato a studiare e individuare, come punto
di partenza per la cosiddetta medicina di precisione, le singole anomalie genetiche alla base delle
varie patologie; Morfologia e Citometria, settore che rappresenta il back-bone della diagnostica
onco-ematologica, indispensabile per un corretto inquadramento diagnostico dei pazienti
ematologici; Emostasi e Coagulazione, che è da considerarsi parte integrante del Centro di
riferimento regionale per le Malattie Emorragiche e Trombotiche, risultando fondamentale per
l’esecuzione centralizzata di test di secondo livello per i pazienti con disturbi dell’emostasi e della
coagulazione.
“Le stanze del laboratorio interno di Ematologia – spiega il direttore dell’Unità Operativa
Complessa di Ematologia, Marco Ruggeri – sono dedicate alla diagnostica avanzata, in sinergia con
la genetica, la microbiologia, l’anatomia patologica e il laboratorio generale, attivi nei propri centri
di ‘produzione’ con le proprie competenze, perché le capacità tecniche e professionali di questo
ospedale sono elevate e adeguate alla sfida attuale: precisare la natura biologica e genetica della
malattia del singolo paziente, in una logica di riduzione dei costi garantendo la massima affidabilità
delle prestazioni”.
Il laboratorio interno di ematologia è nato come laboratorio di secondo livello e in questo senso è
stato sviluppato: non in competizione con gli altri laboratori aziendali ma piuttosto integrandosi con
essi. La diagnostica delle patologie onco-ematologiche, al giorno d’oggi, richiede un approccio
multidisciplinare ed è per questo che è stata prevista la condivisione dei nuovi spazi con il
laboratorio di biologia molecolare della Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica diretta
da Emanuele D’Amore.
Il laboratorio interno della UOC di Ematologia è stato inoltre inserito in importanti network
nazionali e internazionali per lo studio delle patologie ematologiche. Tale apertura renderà il LIE un
punto di riferimento per la diagnostica ematologica a livello regionale e nazionale.
Tutte queste attività, coordinate dal dottor Omar Perbellini, sono possibili grazie all’operatività del
personale impiegato nel LIE: 5 tecnici di laboratorio, 2 biologhe e una laureata libero
professionista, finanziata con fondi AViLL-AIL.
L’Unità Operativa Complessa di Ematologia di Vicenza si pone infine come referente per la
provincia di Vicenza nell’ambito delle biobanche, strutture organizzate per la conservazione di
materiale biologico, tessuti e cellule. All’Ospedale San Bortolo di Vicenza è attiva una sezione del
laboratorio interno, impostata a biobanca, con freezer e frigoriferi allarmati, collocati in locale
idoneo, con sistema di rescue a CO2 in caso di fermo-macchina.
Un servizio in piena sintonia con gli obiettivi perseguiti dalla Regione del Veneto che, nella
realizzazione delle biobanche, può avvalersi di un modello organizzativo a rete sul territorio
regionale incentrato sulle Aziende Sanitarie e sullo IOV – Istituto Oncologico Veneto di Padova.
L’Unità Operativa Complessa di Ematologia è attiva dal 1970 nella diagnosi e nella cura delle
malattie del sangue. I rami principali di attività sono: diagnosi e terapia delle malattie del sistema
emolinfopoietico e coagulativo, attività educazionale, supporto scientifico per associazioni di
volontariato, organizzazione di convegni nazionali e internazionali in ambito ematologico. La
ricerca scientifica, di rango internazionale, si sviluppa soprattutto nei settori delle leucemie, delle
malattie linfoproliferative, delle malattie mieloproliferative croniche, del mieloma, della patologia
delle piastrine, dei problemi della coagulazione, delle terapie cellulari.