13 Luglio 2022 - 10.25

OTB Foundation supporta l’orfanotrofio pubblico di Kapisa in Afghanistan

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La situazione in Afghanistan è più grave che mai. Il ritorno al potere
dei talebani – avvenuto ormai quasi un anno fa – e la conseguente instabilità politica hanno
aggravato seriamente la condizione del Paese, già sofferente per decenni di guerre, crisi,
cambiamenti climatici e siccità. Le Nazioni Unite hanno stimato che il 97% della popolazione
afghana vive già sotto la soglia di povertà e che due bambini su tre – ovvero più di 13 milioni –
hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari.

Proprio per questo continua il lavoro sul campo di OTB Foundation: dopo aver investito
nell’emancipazione femminile nel Paese e aver attivamente aiutato la popolazione
nell’emergenza post ritorno dei talebani al potere, la fondazione del gruppo OTB ha scelto ora
di aiutare i bambini afghani più fragili, quelli che non possono nemmeno contare sulle proprie
famiglie.
Grazie al rapporto ormai consolidato con l’associazione NOVE Onlus e in collaborazione con il
Ministero del Lavoro e Affari Sociali afghano (MoLSA), OTB Foundation ha scelto di supportare
l’orfanotrofio pubblico di Kapisa, una provincia afghana a nord-est di Kabul, chiuso dai talebani
e recentemente riaperto. L’orfanotrofio ospita 50 bambini orfani o i cui genitori sono troppo
poveri e non in grado di provvedere alla loro sussistenza. Il progetto ha l’obiettivo di fornire
loro un luogo accogliente e sicuro che provvede anche alla loro istruzione (l’orfanotrofio è
dotato di una scuola interna fino alle medie), salvando questi bambini dalla strada, dallo
sfruttamento e da probabili abusi. Questo progetto assicura loro 3 pasti al giorno, forniture di
materiali (vestiti, beni igienici di prima necessità), oltre a incentivi agli operatori
dell’orfanotrofio (che attualmente non vengono pagati dallo Stato) per garantire assistenza ai
bambini ospitati. Di fatto questi bambini godono di condizioni migliori in orfanotrofio che a
casa, dove vengono spesso sfruttati o comunque difficilmente hanno accesso all’istruzione.
In occidente la tendenza attuale è chiudere i grandi orfanotrofi, facendo accogliere gli orfani in
famiglie o piccole strutture, ma in un Paese nelle condizioni in cui si trova l’Afghanistan oggi è
tutto molto difficile. Difficile trovare fondi anche tra le grandi organizzazioni che al momento
stanno concentrando le loro forze altrove (in Ucraina, per esempio).
“È assurdo dover scegliere quali emergenze umanitarie nel mondo supportare perché ce ne
sono così tante, troppe, ma l’Afghanistan rappresenta per noi un impegno speciale. Siamo
presenti nel Paese da anni grazie ad associazioni ben introdotte e collegate sul territorio, che
non hanno mai smesso di lavorare sull’emancipazione femminile e sulla protezione di ragazze
e bambine, e siamo stati parte attiva nella gestione dell’emergenza dopo il ritorno al potere dei
talebani aiutando i più fragili nel Paese, anche permettendo l’uscita dall’Afghanistan di famiglie
a rischio. I bambini rappresentano da sempre una priorità per noi e quando NOVE Onlus ci ha
parlato di questo progetto abbiamo subito deciso di dare il nostro contributo”, ha dichiarato
Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation.

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