PASSAGGIO A NORD – Covolo di Butistone: la storia del castello nella roccia tra Cismon e Primolano
Percorrendo la Valsugana in direzione Trento vi sarà capitato, nel punto più stretto della gola tra Cismon e Primolano, di alzare almeno una volta la testa e notare una singolare e misteriosa costruzione nella roccia a circa cinquanta metri d’altezza. Si tratta del Covolo di Butistone, una fortezza scavata nelle rocce calcaree che fungeva da sistema difensivo e da dogana in quei tempi in cui non tutte le terre erano unite, né tanto meno i commerci erano così liberi. Le prime testimonianze della sua esistenza, così come di altre fortificazioni, risalgono all’anno Mille. Nel dettaglio, il primo documento scritto che fa riferimento al Covolo è del 1004. Tuttavia, si pensa che questa cavità carsica possa essere stata utilizzata anche in epoca longobarda e romana: all’interno del Covolo furono ritrovate quindici monete medievali, un bronzo recante l’effige dell’imperatore Aureliano e due statuette bronzee, attualmente esposte presso il museo civico di Bassano del Grappa. Nel corso dei secoli la fortezza fu oggetto di contese tra diverse casate, tra cui i Carrara, gli Scaligeri e i Visconti, e rimase poi a lungo sotto la dominazione della Repubblica veneta. Fungeva da controllo militare e daziario, ed era accessibile solo attraverso un dispositivo ad argano che sollevava una cesta per caricare persone e merci. Dopo le guerre di Cambrai, entrò a fare parte dei domini austriaci fino all’arrivo delle armate napoleoniche che nel 1796 distrussero la dogana. Anche se l’ultimo utilizzo, come polveriera, risale alla Prima guerra mondiale, la funzione strategica del Covolo cessò proprio quando Napoleone lo fece smantellare.
Il castello superiore
Al tempo il Covolo era diviso in due parti: il castello superiore, protetto
dalla grotta naturale, e il castello inferiore, di cui oggi non rimane più
nulla, a sbarramento dell’antica strada dove persone e merci dovevano pagare un
dazio per transitare. All’interno del castello superiore oggi si possono
identificare tre diversi livelli con numerosi ambienti naturali e artificiali.
Al primo livello possiamo trovare la prigione, la cucina, la cisterna (dove si
accumula l’acqua di una sorgente perenne interna), la dispensa, la sala
dell’argano e la polveriera. Al secondo livello, la stanza a volta, la
balaustra merlata e la chiesetta. Al terzo e ultimo livello, infine, il
ballatoio, il quartier della truppa, la postazione di tiro e la feritoia. Alcuni
reperti rinvenuti durante gli interventi di recupero, sono inoltre esposti al
Museo di Cismon del Grappa.
Il Covolo si trova lungo la statale 47 tra Cismon del Grappa e Primolano. Lo
svincolo d’uscita è accessibile solo per chi viaggia in direzione Trento;
mentre chi viaggia in direzione Bassano del Grappa dovrà prendere la prima
uscita per Cismon del Grappa e poi seguire le indicazioni per Trento-Covolo di
Butistone. Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria, le visite guidate al
Covolo del Butistone sono momentaneamente sospese, ma è sempre possibile
ammirarne la suggestiva bellezza dalla strada.