PASSAGGIO A NORD – Foliage: l’autunno e la magia dei colori
di Anna Roscini
Giallo, arancione, rosso, porpora, marrone: in autunno le foglie, prima di seccare e cadere al suolo, possono assumere le sfumature più varie. La natura si trasforma e ci regala il suo spettacolo più bello prima del grigio inverno: nei boschi possiamo ammirare e fotografare un’esplosione di colori che ci scalda il cuore mentre le giornate diventano più corte e le temperature più rigide. Così, l’autunno ci insegna che il cambiamento può essere bellissimo e che, per fiorire nuovamente, a volte bisogna avere il coraggio di lasciare andare le cose che non ci nutrono più.
Perché in autunno le foglie cambiano
colore
In
primavera e in estate le foglie sono generalmente di un verde intenso, dato
dall’ampia presenza al loro interno di clorofilla, un pigmento capace di
catturare l’energia del sole. Con l’arrivo dell’autunno le giornate si
accorciano, c’è meno luce solare e fa sempre meno caldo, con la conseguenza che
la fotosintesi clorofilliana rallenta e la quantità di clorofilla presente
nelle piante diminuisce. Iniziano dunque a farsi spazio e a diventare visibili
altre sostanze presenti nelle foglie, come per esempio i carotenoidi, gli
antociani e la xantofilla. Sono proprio loro i responsabili delle più disparate
tinte: l’intensità di un colore rispetto ad un altro dipende proprio dalla
distribuzione di questi elementi, che varia da pianta a pianta, e da alcuni
agenti esterni come l’esposizione diretta alla luce solare e le temperature più
rigide. Nel dettaglio, il colore arancione è dovuto al carotene, il giallo
dalla xantofilla (una sostanza presente in grandi quantità anche nel mais e
nelle banane), il rosso scuro invece dall’antociano (pigmento che troviamo
anche nelle ciliegie e nelle prugne scure).
Questo non accade nelle piante sempreverdi perché le loro foglie sono ricoperte
da speciali cere che le proteggono dal gelo invernale e riducono al minimo la
dispersione di acqua.
Origine del termine foliage
Secondo il dizionario Zanichelli il termine foliage indica il “fenomeno
autunnale consistente nel progressivo trascolorare dal giallo al rosso vinaccia
delle foglie degli alberi, prima della loro caduta”. Il foliage ormai da un
po’ è entrato nel nostro lessico, ma da dove arriva questa parola? Foliage è un
termine inglese che si pronuncia [ˈfəʊliɪdʒ] e che generalmente indica il
fogliame, ovvero l’insieme delle foglie della pianta. Per questo motivo, nella
lingua d’origine per parlare delle foglie che cambiano colore in autunno si
usano le espressioni autumn foliage (inglese) e fall foliage
(americano). Il termine che invece foneticamente si avvicina di più a quello
che usiamo in italiano è il francese feuillage [fœjaʒ]. Anche in questo
caso, la parola non ha nulla a che vedere con i colori autunnali e pertanto,
per descrivere il fenomeno, si aggiunge la stagione: feuillage d’automne.
L’italiano
ha dunque conferito a questo anglicismo un’accezione particolare di
trasformazione assente invece nella lingua d’origine.
Il sentiero dei Grandi Alberi per
ammirare i colori d’autunno
Ora
che abbiamo capito da dove deriva il termine foliage, dove ammirarlo?
Faggi, tigli, frassini, sorbo montano: l’Altopiano delle Montagnole e la zona
di Recoaro Mille sono una delle località con la più alta concentrazione di
grandi alberi della provincia di Vicenza. Proprio nei pressi della seggiovia di
Recoaro Mille-Monte Falcone inizia un’affascinante passeggiata che tra malghe,
casere, pascoli e boschi ci porterà ad ammirare i colori dell’autunno in tutto
il loro splendore. Una volta parcheggiata l’auto nell’ampio parcheggio
(coordinate GPS: N45 40 44.2 E11 13 16.0), si continua a piedi su strada
asfaltata per circa 500 metri fino a che, sulla sinistra, non intravediamo il
sentiero dei Grandi Alberi (CAI 120) che ci condurrà, tra dolci saliscendi,
fino al Rifugio Cesare Battisti alla Gazza. Si tratta di un’escursione adatta a
tutta la famiglia che presenta un dislivello di circa 300 m, anche se bisogna
tenere in considerazione che il percorso completo da Pizzegoro fino a località
Gazza è abbastanza lungo (circa 18 km a/r). Lungo il percorso sono presenti una
ventina di pannelli didattici con interessanti descrizioni sugli alberi
maestosi e secolari che incontreremo percorrendo il sentiero.