PASSAGGIO A NORD – Passeggiata tra arte e natura alle cave di Rubbio
di Anna Roscini
Secondo lo scrittore giapponese Haruki Murakami ognuno lascia la sua impronta nel posto che sente appartenergli di più. Sarà per questo che nel 1989 il bassanese Toni Zarpellon ha scelto di utilizzare la propria arte per fare rinascere un luogo che altrimenti avrebbe continuato a versare in condizioni di abbandono e degrado. Dopo una mostra personale allestita nel paese di Rubbio, tra i comuni di Lusiana Conco e Bassano del Grappa, l’artista decide di intraprendere l’idea del recupero della cave che erano state abbondate negli anni ˈ60. Ed è così che dalla pietra nasce un mondo di colori e di volti che invitano a fermarsi a riflettere sul rapporto tra uomo e natura, ma soprattutto sulla società moderna dove tutto si consuma troppo in fretta. Da allora, sono tante le persone che ogni giorno accorrono alle cave per una passeggiata in mezzo alla natura a testimonianza del fatto che l’arte non è solo capace di curare l’anima, ma anche le ferite che l’uomo talvolta infligge al paesaggio con le sue opere sconsiderate.
Visita
alla Cava dipinta e alla Cava abitata
I
lavori di recupero hanno inizio nell’inverno del 1989 con la prima
delle tre cave, la “Cava dipinta”. Dal pennello dell’artista
nasce un mondo di esseri fantastici e colorati che scrutano lo
spettatore immobili, tra sorrisi, ghigni e stupore. Toni Zarpellon
lascia una scritta su un masso per invitarci alla riflessione: “Il
rapporto con il silenzio e lo spazio aperto della natura aiuta a
scoprire la propria identità”. Poco distante dalla prima cava si
trova la “Cava abitata”, eseguita nel 1991. Oltre un centinaio di
serbatoi e marmitte di auto arrugginite prendono la forma di volti
umani dalle espressioni tristi, sofferenti e seriose. All’ingresso
della cava, un altro monito dell’artista: “Liberazione dai miti e
dagli incubi della civiltà industriale e dei consumi”. Proseguendo
la passeggiata si trova la “Cava laboratorio”, uno spazio libero
e aperto all’immaginazione dei visitatori.
Raggiungere le
cave è molto semplice: una volta arrivati al paese di Rubbio si
prende via Monte Caina. Superati i ripetitori televisivi, si
parcheggia l’automobile e si prosegue lungo Contrà Molaghi a
piedi. Si imbocca poi il sentiero sulla sinistra che porta
direttamente nel bosco e alle cave.
Toni
Zarpellon, artista e custode delle cave di Rubbio
Nato
a Bassano del Grappa nel 1942, Toni Zarpellonfrequenta
la Scuola d’Arte di Nove e il corso di pittura all’Accademia di
Belle Arti di Venezia. Dal 1964 al 1987 insegna all’Istituto d’Arte
di Nove e all’Istituto d’Arte dei Carmini di Venezia. È il 1965
quando inizia ad esporre le sue opere in numerose mostre personali e
collettive in Italia e all’estero presso strutture private ed enti
pubblici.Dalla
seconda metà degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta compie vari
viaggi nelle più importanti città europee frequentando gli ambienti
e le gallerie dell’arte d’avanguardia e le più importanti
raccolte d’arte antica e contemporanea.All’intensa
attività pittorica ha sempre accompagnato l’esecuzione di oggetti
plastici con vari materiali, nonché sculture e pitture rupestri.