17 Luglio 2020 - 9.47

PASSAGGIO A NORD – Sei percorsi per mountain bike sull’Altopiano dei Sette Comuni

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di Anna Roscini

Divertimento, natura e paesaggi mozzafiato: nell’Altopiano dei Sette Comuni c’è tutto ciò che occorre per chi vuole trascorrere una giornata indimenticabile in sella alle due ruote. Lungo strade forestali o sentieri, tra boschi e ampi pascoli, dai tour più semplici a quelli più impegnativi: nel cuore delle Prealpi vicentine esiste una varietà sorprendente di percorsi dedicati agli appassionati di mountain bike. Lontani dal traffico e a contatto con la natura: andare in bicicletta è un’attività che fa bene alla salute, ma anche all’animo. Se da un lato è un’ottima soluzione per tenersi in allenamento, dall’altro permette di rigenerarsi lontano dallo stress quotidiano. Se poi vogliamo ridurre la fatica e aumentare il piacere, o i chilometri percorsi, c’è sempre la possibilità di noleggiare una comoda e-bike. Ecco alcuni degli itinerari più belli che è possibile percorrere nel territorio dei Sette Comuni.

Strada del vecchio trenino: Asiago, Canove e Cesuna
Ideale per chi vuole iniziare a scoprire l’Altopiano dolcemente, il percorso che percorre la strada del vecchio trenino presenta un dislivello di soli 250 m ed è lungo 20 km. Tra ampi pascoli e boschi rigogliosi, si può ripercorrere il tragitto della storica locomotiva che collegava l’Altopiano alla pianura. Senza soste, l’itinerario si percorre in due ore e mezza. Lungo l’itinerario è possibile fermarsi a visitare il museo della Grande guerra di Canove. L’escursione ci porterà a raggiungere quota 1100 m.

Sul fronte difensivo della Prima guerra mondiale: Cesuna, Tresche Concà, Malga Ronchetto, Monte Cengio, Forte Corbin
Si tratta di un percorso di media difficoltà che con i suoi 22 km da Cesuna ci porta a scoprire il Monte Cengio, baluardo di difesa dove l’esercito italiano subì ingenti perdite per fermare l’avanzata del nemico verso la pianura durante la Prima guerra mondiale. Lungo l’itinerario sarà possibile visitare anche il Forte di Punta Corbin, costruito a partire dal 1906 con lo scopo di difendere la vallata da eventuali invasioni austro-ungariche e progettato per essere una delle fortificazioni più potenti dell’Altopiano. Questo percorso presenta un dislivello di 530 m.

Sulle tracce della storia: Asiago, Gastagh, Monte Zebio, Forte Interrotto
Un dislivello importante di 970 m quello del percorso di 30 km che da Asiago ci porta nella Val di Nos e poi su al Monte Zebio, una delle zone più interessanti dell’Ecomuseo all’aperto della Grande guerra. Oltre alle trincee e alle gallerie del Monte Zebio, è possibile visitare il Forte Interrotto, una caserma militare trasformata in fortezza allo scoppio della Prima guerra mondiale. Senza soste, l’itinerario si compie in tre ore e mezza.

Panorama a 360°: Roana, Malga Quarti, Monte Verena, Forte Campolongo
Anche questo percorso, di 34 km con 1200 m di dislivello, ci permette di fare un passo indietro nella storia. Dal laghetto di Roana arriveremo fino a cima Verena a quota 2020 m, dove sarà possibile visitare anche il forte omonimo e ammirare il panorama mozzafiato a 360° sull’Altopiano, ma anche su Passo Vezzena, cima Larici e cima Portule. Da non perdere la visita al Forte Campolongo, altra fortezza militare costruita a difesa del confine italiano contro l’Impero austro-ungarico a 1720 metri di altitudine.

Il giro delle malghe: Asiago, Boscon, Val Magnaboschi, Monte Paù e Monte Corno
Bellissimo percorso panoramico ad anello, di 36 km con un dislivello di 620 m, su strade sterrate e asfaltate, che parte dallo stadio del ghiaccio di Asiago e arriva fino al Rifugio Monte Corno. Lungo il tragitto, si incontrano tre dei cinque cimiteri militari inglesi presenti sull’Altopiano dei Sette Comuni. Per l’andata il percorso passa per Canove, il Baito Boscon, Monte Lemerle, Pozza del Favero, Malga Carriola e Carioletta, Bocchetta Paù, Malga Sunio, Malga Foraoro, Malga Serona, Malga Fondi, Malga Mazze fino al Monte Corno. Da qui comincia la discesa passando per il
Rifugio Granezza, il cimitero inglese del Cavalletto, il Baito Pria dell’Acqua, il cimitero del Barenthal, la chiesa di S.Sisto e località Polsen, Si passa infine davanti al Caseificio Pennar-San Rocco per ritornare ad Asiago al punto di partenza. Il tempo di percorrenza previsto è di tre ore e mezza. Si raggiunge la quota massima di 1370 m.

In ricordo della Grande guerra: Asiago, Camporovere, Malga Galmarara, Bivio Italia, Baito Bordignon, Baito Cuvolin, Monte Ortigara
Quando lo sport si unisce alla storia assume un valore ancora più speciale. Da Asiago si sviluppa un percorso difficile, di 46 km con 1500 m di dislivello, fino a una delle cime simbolo della Grande guerra a 2105 m di altitudine. Sul Monte Ortigara, nel giugno del 1915, persero la vita 12.000 soldati. Qui è consigliata la sosta per ammirare la colonna posta in memoria dei caduti, il cippo austriaco e la zona delle trincee. Il ritorno sarà possibile per la strada dell’andata oppure per altri due itinerari: il primo passa per il Piazzale Lozze, il secondo per il Bivacco Campi Lussi.

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