Pedemontana Veneta: trascorsi oltre due anni e gli indennizzi ancora non arrivano
“La tutela del territorio vale molto meno degli interessi che stanno dietro alle grandi opere. E la Pedemontana Veneta rappresenta un chiaro esempio della politica regionale veneta. Gli agricoltori vengono espropriati, privati di terreni coltivati, ed al cibo si sostituisce il cemento. E poi ci si sorprendere dell’economia regionale allo sfacelo”. Così il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerandola, descrive un quadro chiaro, una situazione disastrosa realizzata ad arte per soddisfare l’esigenza di realizzare un’infrastruttura la cui utilità è stata messa in dubbio da più parti, fin dalla posa della prima pietra. Gli indennizzi di cui si tratta e che non sono stati pagati, del tutto o in parte dalla Regione Veneto, ammontano ad oltre 13,5milioni di euro, una cifra esorbitante che mette in difficoltà il sistema produttivo agricolo vicentino, privato della possibilità di investire, quindi di generare cibo e dare lavoro. “Ci troviamo ad affrontare una situazione inverosimile in un Paese civile, in cui le regole dovrebbero avere un valore ed essere certe – aggiunge il presidente Martino Cerantola – ed il paradosso è che a pagare lo scotto di questa situazione non è chi combina i guai, ma chi produce, crea occupazione e genera vantaggio economico. Lo stesso vantaggio economico che si traduce in tasse e va ad alimentare le casse statali per ripagare gli stessi politici che creano questa situazione”. La situazione generata dal mancato pagamento degli indennizzi alle aziende espropriate per la realizzazione della Pedemontana Veneta è gravissima. Alcuni numeri possono illustrare di cosa si tratta: dieci aziende agricole attendono il pagamento, per un importo complessivo di 200.000 euro, dell’acconto dell’indennità di esproprio; cinque aziende, che hanno l’esproprio totale ed attendono la pubblicazione del decreto sul Bur, affinché possano essere indennizzati con il 100% dell’indennità concordata, hanno un credito di 150.000 euro. Per questi proprietari l’immissione in possesso è avvenuta nel luglio 2012. Trenta aziende, tra Sarcedo e Montecchio Precalcino, sono in attesa dei frazionamenti, che dovevano esse fatti entro fine 2013, necessari per poter fare il passaggio di proprietà dei terreni, sono in attesa del saldo dell’indennità di esproprio. “Ci sono ben venti aziende agricole – conclude il presidente Martino Cerantola – che nei giorni scorsi hanno dovuto espiantare il vigneto, perdendo la produzione dell’annata in corso, per consentire la bonifica bellica dei terreni. Una situazione vergognosa e della quale qualcuno dovrà rispondere. Se tale situazione, nel brevissimo termine, non dovesse trovare soluzione, saremo costretti, nostro malgrado, a bloccare i lavori di costruzione della strada, in quanto è paradossale che la Regione Veneto garantisca di avere tutti i fondi per completare l’opera, ma arbitrariamente non procede al pagamento degli espropriati”. E per completare il quadro ci sono ancora 140 aziende per le quali è avvenuta l’immissione in possesso tra marzo ed aprile e 30 per le quali dovrà essere fatta l’immissione in possesso nei prossimi giorni.