7 Febbraio 2024 - 11.06

Pellegrinaggio a Gerusalemme di una delegazione diocesana vicentina

Un piccolo gruppo di quattro persone, dal 9 al 12 febbraio saranno a Gerusalemme, in Terra Santa, come delegazione della Diocesi di Vicenza in pellegrinaggio alla Chiesa madre di Gerusalemme, con lo stile degli “artigiani di pace” nello spirito di condivisione e nell’intento di creare idealmente ponti spirituali e concreti con queste realtà che stanno soffrendo una situazione gravissima a causa della guerra.

 Il vescovo di Vicenza non potrà partecipare essendo impegnato con i vescovi del Triveneto nella visita “ad limina” a Roma con Papa Francesco. “Accompagno con preghiera intensa questo pellegrinaggio”, ha dichiarato mons. Brugnotto, “con la speranza che la situazione possa risolversi in un accordo di pace duratura. Mi stanno a cuore tutte le persone coinvolte in questa atroce violenza, ma ho un pensiero particolare per tutti i bambini, vittime due volte di un conflitto che li segnerà per sempre, dopo aver già tolto loro la spensieratezza dell’infanzia. Per questo motivo ho pensato di devolvere le offerte raccolte nelle celebrazioni delle cresime durante il 2024, che sono destinate per motivi di carità scelti dal vescovo, all’Istituto Effetà di Betlemme che si prende cura di bambini in difficoltà”.

 “Di fronte all’orrore a cui stiamo assistendo a partire dal 7 ottobre in Israele e Palestina – spiega don Raimondo Sinibaldi, presidente della Fondazione Homo Viator-San Teobaldo della Diocesi di Vicenza – ci sentiamo tutti inermi. Ci sono migliaia di persone, donne, uomini, anziani, bambini che soffrono terribilmente. Tra questi i cristiani delle comunità locali. Abbiamo deciso di andare pellegrini nella Terra del Santo, in rappresentanza della nostra Chiesa che è in Vicenza, per esprimere la nostra vicinanza a queste donne e uomini che stanno subendo una situazione molto difficile di conflitto che sembra non avere fine.

A Gerusalemme incontreremo alcune persone rappresentative per esprimere la prossimità della nostra Chiesa vicentina e per manifestare con la nostra presenza un momento di condivisione nella sofferenza, non stancandoci di guardare al mondo e alla storia con speranza, anche in questi momenti di particolare buio.

In tale prospettiva ci accompagnano le parole del Profeta Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” e anche per questo il nostro sarà un pellegrinaggio di condivisione e di intercessione”.

 La permanenza a Gerusalemme sarà, per forza di cose, breve, ma intensa, fatta soprattutto di incontri con le persone e la visita di alcuni a luoghi che assumono un particolare valore simbolico. Sono infatti previsti degli appuntamenti con diverse e significative realtà ecclesiali: dal Cardinale Pierbattista Pizzaballa Patriarca dei latini, a padre Francesco Patton Custode di Terra Santa, dai Francescani dello Studium Biblicum Franciscanum con il Decano p. Rosario Pierri e il Decano emerito p. Massimo Pazzini e p. Claudio Bottini, alle Suore Dorotee dell’Effetà di Betlemme, alle suore Orsoline e alle suore Comboniane, fino a P. Diego Dalla Gassa del Romitaggio del Getsemani.

Alcune di queste realtà (dalle suore Dorotee a p. Dalla Gassa) hanno, peraltro, un legame speciale con la terra berica, legame che motiva ancora di più, se ce ne fosse bisogno, l’attenzione della chiesa vicentina alla martoriata Terra Santa.

“Ci guida in questo pellegrinaggio – conclude don Raimondo – anche la parabola del Buon Samaritano raccontata al capitolo 10 del Vangelo di Luca dove Gesù ci spiega che il buon Samaritano vide il pellegrino assalito dai briganti e ne ebbe compassione. L’invito, dunque, è quello di patire insieme, farci davvero vicini a chi è nel dolore. In questa prospettiva sarà carica di significato anche la visita alla Via Dolorosa e al Santo Sepolcro”.

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