30 Agosto 2024 - 9.36

Per fortuna ci sono anche i “Never Trump”

Umberto Baldo

“Fai ciò che devi, accada quel che può”.    E’ una frase del grande filosofo Immanuel Kant, e io l’ho sempre interpretata nel senso che, ogni qual volta ti trovi di fronte ad un qualcosa che non ritieni giusto, che non condividi, hai di fronte una scelta; quella di adeguarti pensando magari al tuo interesse personale, oppure esternare il tuo non essere d’accordo, sperando di convincere altre persone della correttezza delle tue posizioni. 

Se ci pensate bene rappresenta il rapporto che esiste fra l’ineluttabilità dello scorrere della vita e quei gesti, magari piccoli, magari insignificanti, che ogni uomo può compiere per cercare di influire sullo sviluppo degli eventi, cercando per quanto possibile di condizionarlo.

Non potevo non ripensare al “Fai ciò che devi..” quando ho letto la lettera firmata da 238 esponenti di un certo spessore del Partito Repubblicano (si tratta di ex diretti collaboratori di George Bush, John McCain e Mitt Romney, di ex sottosegretari ecc.), indirizzata ai Repubblicani moderati ed ai conservatori indipendenti che il prossimo 5 novembre potrebbero essere decisivi negli Stati chiave per determinare chi  fra Donald Trump e Kamala Harris sarà il prossimo Presidente degli Usa.

Potevo illustrarvela e commentarla, come hanno fatto la maggior parte dei media, ma io credo sia più opportuno proporvi il testo integrale senza alcuna mediazione. 

Eccolo:   “Quattro anni fa, noi ex funzionari e collaboratori del presidente George W. Bush, dell’ex senatore John McCain e dell’allora governatore Mitt Romney ci riunimmo per mandare un messaggio, per avvisare i colleghi repubblicani che una rielezione del presidente Donald Trump sarebbe stata un disastro per la nostra nazione. In quella dichiarazione avevamo affermato la pura verità, prevedendo che altri quattro anni di amministrazione Trump avrebbero provocato danni irreparabili alla nostra amata democrazia.

Lanciammo quel segnale mesi prima che tutte le bugie riguardo l’elezione rubata diventassero dibattito quotidiano e sei mesi prima che Trump incitasse un’insurrezione, aizzando una folla di seguaci e lacchè a usare la forza per ribaltare quel che il popolo americano aveva espresso con il voto.

Oggi ci riuniamo, coadiuvati da altri ex funzionari e collaboratori di George H. W. Bush, per rafforzare il messaggio del 2020 e, per la prima volta, dichiarare in maniera congiunta che voteremo per la vicepresidente Kamala Harris e il governatore Tim Walz a novembre.

Certo, abbiamo diverse sincere differenze ideologiche con la vicepresidente Harris e con il governatore Walz. Non è una sorpresa. Ma l’alternativa a loro, semplicemente, è insostenibile. Sul piano interno, un altro quadriennio con la leadership caotica di Donald Trump, stavolta focalizzata sui pericolosi obiettivi del Project 2025, danneggerebbe i nostri cittadini e indebolirebbe le nostre sacre istituzioni. All’estero, invece, la democrazia sarebbe messa a repentaglio dal fatto che Trump e il suo seguace JD Vance si genufletterebbero a dittatori come Vladimir Putin, voltando le spalle ai nostri alleati.

Non possiamo permettere che questo accada.

Grazie a sondaggi e altri strumenti di rilevazione, sappiamo che furono i repubblicani moderati ed i conservatori indipendenti dei cruciali Swing States a consegnare la presidenza a Joe Biden – onesti lavoratori americani del Wisconsin, del Michigan, dalla Pennsylvania, della Georgia, dell’Arizona e altri Stati che hanno messo il Paese davanti al loro partito.

Invitiamo con tutto il cuore questi amici, colleghi, vicini e familiari a prendere ancora una volta una posizione coraggiosa, a votare per i leader che si batteranno per il consenso, non per il caos; che lavoreranno per unire, non per dividere; che renderanno orgogliosi il nostro Paese e i nostri figli. Questi leader sono la vicepresidente Kamala Harris e il governatore Tim Walz”.

Guardate, i cosiddetti “Never Trump” esistono da molti anni (fra loro c’era anche l’attuale candidato alla Vice Presidenza Vance), e non si può dire che fino ad ora abbiano scalfito più di tanto l’immagine del Tycoon nel mondo repubblicano.

Vi ricordo sempre che il GOP (Grand Old Party) è stato il Partito di Lincoln, e queste persone hanno realizzato da tempo che il Partito Repubblicano ormai sta a Trump come il guanto di una mano, e questa “metamorfosi” non la condividono e non l’accettano.

Non è detto quindi che la lettera di cui sopra abbia chissà quale influenza nella campagna elettorale in corso, ma è stata pubblicata anche su Usa Today, e magari potrebbe indurre più di qualche elettore a fare una riflessione.

E da questo punto di vista potrebbe diventare una specie di manifesto elettorale di cosa significhi essere dei “Repubblicani ribelli”, orgogliosamente ribelli, disposti a fare quanto in loro potere per salvare l’America da una Presidenza Trump da loro giudicata insostenibile, dannosa, pericolosa, per gli Stati Uniti e per il mondo libero. 

Al di là di quali potranno essere gli effetti di questo appello, la scelta di questi personaggi che avrebbero potuto tranquillamente allinearsi al corso Trumpiano, magari ottenendo posti e prebende, è per me perfettamente in linea con i valori espressi da Kant.

E credo che quella lettera farebbero bene a leggerla e a meditarla anche le “cheerleader” europee del trumpismo, da Orbàn a Salvini. 

Ecco perché giudico questa lettera-appello comunque importante, perché dimostra che in una democrazia avanzata come quella americana gli anti-corpi ci sono sempre; tanto che gli allarmi lanciati sono stati sintetizzati anche sul New York Times da un altro conservatore di rilievo, David French, che ha detto senza giri di parole che votare “contro Trump” per un elettore di destra americano è l’unico modo per salvare quel che resta della cultura conservatrice del GOP dalla deriva complottista, protezionista, ed antidemocratica impersonata dal Tycoon.

Per concludere, complimenti a queste persone che, pur di estrazione repubblicana e di cultura conservatrice,  hanno il coraggio di esporsi in difesa di quelli che in coscienza giudicano gli unici valori degni di essere difesi; quelli della democrazia.

Per il resto “Fai ciò che devi, accada quel che può”.

Umberto Baldo 

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA