Performance di Freak of Nature a Vicenza: nella notte segnati novanta negozi sfitti in centro
Nella notte tra il 27 e il 28 settembre, Freak of Nature, artista veneta che realizza performance atte a provocare riflessioni sociale, ha segnato con del bambù dipinto di verde 90 vetrine sfitte nel solo centro storico di Vicenza.
Proprio lei, con un commesso, un consulente del lavoro e una pasticciera, questa notte ha applicato su ben 90 negozi vicentini liberi o abbandonati, la scritta “sfitto” accompagnata dai segni verdi del bambù in tre diverse tonalità che caratterizzano la sua poetica murale.
“Il colore va via dal vetro, basta una spugnetta … o più semplicemente la nebbia e la pioggia”, sottolinea l’artista. “Non vogliamo creare danno – prosegue – ma indurre le persone a pensare ciò che sta succedendo in tutte le città italiane: tanti troppi negozi sfitti, che significano perdita di identità delle città a misura d’uomo come Vicenza, perdita di soldi e spopolamento”.
Perché il commercio va a picco? perché un negozio chiude? La causa sono i parcheggi che mancano in centro storico? sono gli affitti troppo alti? è colpa dei supermercati che soffocano il commercio di prossimità?
“Ma se poi chiudono anche le catene e le multinazionali come Zara e H&M significa che qualcosa non va!”, sottolinea Freak of Nature.
“La mia è un’azione che vuole accendere i riflettori sulla città – spiega -; non è contro qualcuno in particolare o gli amministratori locali. Assolutamente no: è qualcosa nel sistema che non funziona e che va ripensato …”
“Questo assurdo e continuo turn over di negozi che aprono e chiudono – afferma Freak of Nature – è un disastro per i commercianti e i loro dipendenti: ma vi pare normale cambiare lavoro ogni 3 o 6 mesi?”
“E’ una tragedia – conclude – che incide sulla nostra vita, le nostre abitudini, i ricordi e gli affetti”.
Freak of Nature assieme ad un commesso, un consulente del lavoro e una pasticciera, ha mappato almeno 120 negozi sfitti in città: di questi una novantina di vetrine sono state colorate questa notte.
Ora la palla passa ai cittadini e agli amministratori locali: per uscirne bisogna ripensare la città in modo sostenibile.