15 Luglio 2022 - 9.23

PILLOLA DI ECONOMIA – Cos’è un Fondo Sovrano?

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Ogni tanto compaiono nelle cronache economiche, ma in linea di massima preferiscono muoversi senza particolari clamori.

D’altronde non hanno bisogno di visibilità per dimostrare la loro importanza, in quanto sono vere e proprie potenze finanziarie.

Sto parlando dei cosiddetti Fondi Sovrani (Sovereign Wealth Funds- Swf), il cui ruolo nell’economia globale è molto più rilevante di quello che appare nelle statistiche.

Ma cosa sono i Fondi Sovrani?

I Swf non sono altro che veicoli di investimento di proprietà degli Stati, che gestiscono risorse pubbliche in maniera separata dalle riserve ufficiali.

Non tutti gli Stati possono averli.

Si tratta, per usare un’immagine, di un Club selezionato, in quanto sono creati da Paesi che hanno risparmi in eccesso a causa dello sfruttamento delle risorse naturali, o eccedenze nella bilancia commerciale, o nel bilancio annuale. 

Per dirla più chiaramente, se li possono permettere solo gli Stati più ricchi del mondo.

Basta scorrere l’elenco dei primi cinque nella classifica dei più grandi Fondi Sovrani del mondo per rendersene conto.

Il primo è il Norges Bank Investment Management norvegese, seguito dalla China Investment Corporation, incaricata di investire la valuta estera accumulata dal suo governo; la Kuwait Investment Authority, l’Abu Dhabi Investment Authority e il Singapore GIC.

Tanto per farvi un’idea, il Fondo Sovrano norvegese gestisce fondi per un importo che approssimativamente equivale al Pil della Spagna.   Una somma stratosferica se pensate che la Norvegia ha poco più di cinque milioni di abitanti.

E non pensiate che sia gestito da “pescicani” votati solo al guadagno costi quel che costi.  

Un decreto reale del 2004 stabilisce che neanche una corona del Fondo possa essere investita in compagnie che contribuiscano, in via diretta o indiretta, a violare i diritti umani, a uccidere, torturare o privare arbitrariamente della libertà. Dal 2010 l’Ethical Council del Fondo Sovrano della Norvegia ha dismesso le quote anche dalle società produttrici di tabacco, con un colossale disinvestimento di due miliardi di dollari.

Ad oggi sono circa 70 i Paesi che hanno costituito Fondi Sovrani, destinati a gestire i propri asset all’estero, ed in molti casi si tratta di Stati che traggono la propria ricchezza dai combustibili fossili, tipo appunto la Norvegia, il Kuwait, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.

E non è un caso, in quanto questi Paesi sono consci che il petrolio non durerà per sempre, e utilizzano appunto gli Swf per diversificare le loro risorse al fine di generare rendimenti in altri settori dell’economia, e nuove fonti di reddito a lungo termine.

Si tratta quindi di investimenti sul futuro!

Ma dove investono i Fondi Sovrani?

E’ il mercato azionario a catalizzare i loro maggiori flussi di investimento, motivo per cui hanno partecipazioni significative in società di tutto il pianeta. 

Ma controllano anche una grande quantità di debito pubblico e privato, e possiedono persino alcuni degli asset immobiliari più apprezzati al mondo, dal Rockefeller Center di New York al The Shard di Londra, il grattacielo più alto di tutta Europa. 

In totale, nel 2021, si parla di oltre 10 trilioni di dollari di asset under management nei soli Stati Uniti, il Paese in cui investono più denaro, e anche questo non è un caso.

Con questi colossali investimenti sui mercati, è evidente che spesso i Fondi sono diventati aghi della bilancia in alcune importanti partite finanziarie; soprattutto dopo alcuni choc di mercato.

La crisi finanziaria globale, lo choc petrolifero del 2016, e ovviamente la pandemia, hanno inoltre spinto i Fondi Sovrani a passare da una logica di conservazione delle risorse a un’ottica di diversificazione, anche con attenzione al tema delle rinnovabili, delle energie alternative e del contrasto al climate change.

Un’ultima notazione per chiudere.

I Fondi Sovrani stanno diffondendosi anche in un continente giudicato “povero” come l’Africa, e ciò in conseguenza dell’enorme massa di denaro che si sta riversando nelle casse di alcuni Governi in seguito alle scoperte di gas e petrolio (Fondi Sovrani sono presenti ad esempio in Angola, Mozambico, Nigeria, Ghana, Tanzania, solo per citarne alcuni).

Certo non hanno la potenza di fuoco del Fondo Sovrano norvegese, ma a mio avviso basta aspettare…

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