10 Novembre 2023 - 18.26
Pnrr, sindaco Possamai: «Progetti presentati in tutta fretta a febbraio quando si poteva attendere fine giugno»
«Un aumento dei costi di 6,6 milioni di euro pari al 18 per cento non è fisiologico, nemmeno in una situazione storica come l’attuale. Si è voluto correre e si sono fatti errori, sottostimando il valore economico di numerosi progetti. Adesso non si tratta di cofinanziare. Si tratta di ripianare, che è cosa ben diversa. È giusto che i vicentini lo sappiano. Chiarito questo, lavoriamo tutti assieme per reperire le risorse che mancano per portare a casa i lavori programmati». Il sindaco Giacomo Possamai, che proprio oggi ha scritto al ministro per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, Raffaele Fitto, evidenziando la situazione di Vicenza – respinge una a una le obiezioni mosse dagli ex amministratori sui motivi che hanno prodotto lo sforamento di 6 milioni e 600 mila euro sul valore dei progetti Pnrr. Il primo tema riguarda l’accesso al cosiddetto “fondone” previsto dallo Stato per far fronte all’aumento dei prezzi: «Confermo che potremo provare ad accedervi nel 2024 – dichiara il sindaco – solo a seguito dell’utilizzo delle somme accantonate a bilancio dalla passata amministrazione, ovvero quei 2 milioni e mezzo di euro destinati alla nuova Bertoliana che hanno impedito al Comune di fare richiesta per il 2023». Il secondo argomento è relativo alla scelta di procedere con gli appalti integrati: «Fin da metà gennaio – rileva il sindaco – il ministero ha prorogato a fine maggio, e successivamente al 30 giugno, i termini per la presentazione dei progetti. Indipendentemente da questa proroga, l’amministrazione Rucco ha presentato tutti i progetti a fine febbraio, con la formula dell’appalto integrato e degli studi di fattibilità che hanno in più casi prodotto la sottostima dei costi». Non trova riscontro, infine, nemmeno l’affermazione che il Pnrr sia “per definizione” un cofinanziamento: «Per quanto riguarda Vicenza – conclude il sindaco – i progetti sono tutti coperti da fondi comunitari, ad eccezione del progetto relativo all’adeguamento dell’immobile di via Torino. Per quanto riguarda le altre città tirate in ballo, o hanno previsto preventivamente di cofinanziare qualche progetto, o hanno preferito rinunciare a iniziative che si stavano rivelando troppo onerose. Trovandosi oggi in condizioni ben diverse dal dover ripianare a posteriori i fondi mancanti a causa di stime sbagliate». |