Poliziotto di Verona al Gip: “Ho reagito a una provocazione”
Solo uno dei cinque poliziotti arrestati a Verona per presunte torture ha parlato stamani, nel corso degli interrogatori di garanzia davanti al Gip Livia Magri.
Si tratta di Roberto Da Rold, il quale ha sostenuto di aver reagito a una ‘provocazione’ della persona fermata.
Gli altri agenti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; per Federico Tomaselli, difeso dagli avvocati Stefano Casali e Michele Masso, è stata preannunciata una memoria difensiva. Oltre ai cinque di stamani, il Gip sentirà di seguito anche gli altri 17 agenti indagati, per i quali i magistrati avevano chiesto l’emissione di provvedimenti disciplinari.
Casali ha annunciato che nei prossimi giorni verrà presentata ai pm titolari del procedimento una memoria difensiva “sulla quale stiamo ancora lavorando”, con “elementi oggettivi a discarico” dell’indagato, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si tratta, ha precisato, di attività che richiedono tempi tecnici: “Dobbiamo ad esempio estrapolare da una ‘body cam’ delle immagini riprese dagli agenti a loro tutela” sui fatti contestati. Tomaselli aveva con sé la body cam, “ma anche altri poliziotti ne avevano”, ha aggiunto Casali. A essere sentiti sono stati anche l’ispettore Filippo Failla Rifici, e gli agenti Alessandro Migliore e Loris Colpini. Per quanto riguarda la posizione di Migliore, il principale indagato per le violenze e per il falso in un verbale di perquisizione, assistito dagli avvocato Marco Pezzotti e Carlo Alberto Lerco, non è prevista la presentazione di istanza al Tribunale del Riesame.
Incidente probatorio per le vittime
Il Gip fisserà un incidente probatorio per verbalizzare e ‘fissare’ le dichiarazioni delle presunte vittime dei pestaggi in questura. Una richiesta in questo senso è stata avanzata dai sostituti procuratori, Carlo Boranga e Chiara Bisso. L’udienza avverrà con ogni probabilità al termine degli interrogatori di garanzia.