Poste nel Vicentino: chiudono Conco, Meledo, Mossano e San Germano; chiude anche via Cattaneo a Vicenza
Anche la provincia di Vicenza è toccata dalla “desertificazione postale” con chiusure di uffici e riduzioni di orario.
Sono 67 in Veneto gli uffici colpiti da tagli decisi unilateralmente da Poste italiane, 15 dei quali chiusi definitivamente mentre gli altri subiscono pesanti tagli ai giorni di apertura o agli orari.
Nella provincia di Vicenza gli uffici di Conco, Meledo, Mossano e San Germano dei Berici saranno soggetti ad una riduzione drastica e definitiva dei giorni di apertura da parte di Poste Italiane, nel piano più complessivo di razionalizzazione e riorganizzazione della rete degli uffici postali.
L’Ufficio postale di Sandrigo invece vedrà la permanente disattivazione del turno pomeridiano.
A Vicenza centro chiuderà i battenti per sempre l’ufficio ubicato in via Carlo Cattaneo 4, privando il centro storico della città palladiana di un ulteriore presidio di prossimità per i cittadini.
Nicola Atalmi, Segretario generale Slc Cgil Veneto: “Malgrado le proteste della utenza e del sindacato l’azienda tira dritto anche se non si tratta certo di chiusure per difficoltà di bilancio visto che anche quest’anno nei primi 9 mesi Poste Italiane ha prodotto ricavi per 9.2 miliardi di euro. Ma è ormai sempre più chiaro che in vista della ulteriore privatizzazione di Poste si punta a tagliare i servizi e aumentare la redditività degli speculatori che si compreranno un altro pezzo di servizio pubblico che diverrà sempre meno pubblico”.
Alan Lucchino, Slc Poste Vicenza: “Si tratta di un grave danno per le lavoratrici e i lavoratori di poste, già sotto organico e costretti a coprire turni da una parte all’altra della provincia. Ma è un grave danno anche per l’azienda stessa, perché il vantaggio competitivo di Poste è sempre stato quello della sua capillare presenza nel territorio e della fiducia che deriva dal contatto diretto con le persone, soprattutto in una realtà come quella vicentina. Se viene a mancare questo viene a mancare uno dei requisiti essenziali che spinge un utente a scegliere Poste italiane”.
Giancarlo Puggioni, Segretario generale Cgil Vicenza: “La strategia deleteria adottata da Poste Italiane, oltre i lavoratori danneggia anche il territorio rendendo impossibile la vita agli utenti, in particolare i pensionati che spesso non hanno dimestichezza con i sistemi digitali e per i quali la mobilità rappresenta già un tallone. Per questo chiediamo anche ai sindaci del territorio di fare sentire la propria voce per tutelare i propri cittadini”.