Prezzi frutta e verdura alle stelle a causa del ghiaccio: bisogna saper scegliere
Il presidente di Coldiretti Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù: “il perdurare delle gelate ha fatto lievitare i prezzi di frutta e verdura, ma scegliendo bene è possibile contenere la spesa”
Conoscere i prodotti e la stagionalità è sempre il primo passo per fare una spesa consapevole e spendere il giusto. Verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il frutto perfetto, perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”. Sono questi i consigli della Coldiretti per ottimizzare la spesa e non rinunciare, nonostante i danni provocati dal maltempo, a cibi preziosi per il benessere in questa stagione per combattere le basse temperature e l’arrivo del picco influenzale.
“Gli effetti dell’ondata di freddo e neve si sentono sugli scaffali di negozi e supermercati – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – dove alcune referenze mancano perché distrutte dal gelo e si segnalano aumenti dei prezzi per altre. Si tratta del risultato dei danni provocati dal maltempo che ha ridotto l’offerta di ortaggi per le gravi perdite di prodotto nei campi all’aperto e problemi anche in serra soprattutto nel centro-sud Italia, ma le difficoltà riguardano anche il resto dell’Europa e del bacino del Mediterraneo con conseguenti tensioni sui prezzi nel carrello della spesa”.
Nei campi è corsa contro il tempo per raccogliere le produzioni salvate dal gelo e per proteggere quelle sopravvissute dopo un 2018 che ha provocato danni all’agricoltura italiana stimati in circa 1,5 miliardi.
“L’anomalia climatica – concludono Cerantola e Palù – ha ridotto i raccolti anche in Marocco, Egitto, Turchia, Olanda e Spagna, dove nella Murcia, che rifornisce tradizionalmente i mercati europei, sono stati distrutti almeno trecento ettari di carciofi, lattuga e broccoli. Gli effetti si fanno sentire sul carrello della spesa con la mancanza di prodotto sugli scaffali ed aumenti che nei mercati all’ingrosso variano fino al 20% delle zucchine al 30% per i carciofi, ma che riguardano anche cavolfiori, finocchi e lattughe, dall’inizio dell’anno. Diversa la situazione per le produzioni frutticole, sia quelle già raccolte, come mele, pere, kiwi, che quelle in fase di raccolta, come gli agrumi, con prezzi all’origine per i produttori molto bassi o addirittura bassissimi nel caso delle clementine, su valori inferiori ai 20 centesimi di euro al chilogrammo. In queste condizioni è necessario verificare che sulla pesante crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni che colpiscono produttori e consumatori”.