12 Ottobre 2020 - 14.08

Prima neve in Veneto ieri: l’analisi di Arpav

Il Veneto è stato interessato da una fase di tempo perturbato per il passaggio di una saccatura di origine atlantica associata ad un richiamo dei venti dai quadranti orientali e ad un netto calo termico, con neve scesa a quote abbastanza basse per il periodo. Da sabato sera a tutta domenica, i quantitativi di pioggia e neve, i rinforzi dei venti dell’evento. Ecco l’analisi di Arpav:

Dalla serata di sabato si sono registrate le prime precipitazioni a partire dalle zone più occidentali
con qualche rovescio e temporale sulle zone pedemontane e nei pressi del Lago di Garda. In
seguito le precipitazioni si sono intensificate con frequenti fenomeni convettivi e locali temporali di
forte intensità, in particolare nelle primissime ore di domenica tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto.
Alcuni numeri: a Follina registrati ben 65 mm/h di pioggia, 25 mm/h a Chioggia, e 31 mm/h a
Villafranca Veronese. Nel corso della notte le precipitazioni si sono estese a tutto il territorio
regionale con fenomeni diffusi, frequenti rovesci e temporali, localmente ancora intensi come ad
esempio a Vittorio Veneto dove, al primo mattino, si sono registrati 32 mm/h.
Nella mattinata di domenica si è assistito ad un temporaneo diradamento delle precipitazioni su
gran parte della pianura, specie su quella centro-meridionale, e ad una successiva decisa ripresa
dei fenomeni nel corso del pomeriggio che hanno interessato la regione in maniera continuativa.
Nella tarda serata infine le precipitazioni si sono diradate a partire dai settori più meridionali della
pianura per poi gradualmente esaurirsi su gran parte del territorio regionale.
A fine giornata i quantitativi maggiori nelle 24h si registrano sulla fascia pedemontana e prealpina
orientale con 142 mm/24h a Follina (TV), 118 mm/24h a Sant’Antonio Tortal (BL), 117 mm/24 a
Roncadin Chies d’Alpago (BL), 114 mm/24h sul Cansiglio-Tramedere (BL) e 106 mm/24h a Vittorio
Veneto (TV). Anche le Prealpi vicentine hanno registrato quantitativi significativi con 94 mm/24h a
Rifugio la Guardia-Recoaro Terme; sulla fascia pedemontana le stazioni che hanno registrato i
massimi valori sono state quelle di Nogarolo di Tarzo con 91 mm/24, Valdobbiadene-Bigolino con
89 mm/24h, Maser con 86 mm/24 e Farra di Soligo con 84 mm/24h, tutte in provincia di Treviso.
Inoltre da sottolineare il significativo rinforzo dei venti dai quadranti orientali a tutte le quote, in
particolare sul Monte Tomba (VR) dove si sono registrate raffiche di 76 km/h e sulla costa con Bora
che ha raggiunto raffiche di circa 73 km/h a Rosolina-Po di Tramontana (RO).
Neve su Prealpi e Dolomiti
L’episodio perturbato di ieri ha determinato la comparsa della neve fino a 1000-1200 m nelle
Dolomiti e oltre i 1500 nelle Prealpi. Gli apporti sono stati di 40-60 cm di neve fresca oltre i 2000 m
nelle Dolomiti, e nelle Prealpi anche di 40 cm a 1600 m nelle Vicentine, 20 cm nelle Bellunesi e 20
cm in quelle Veronesi. Nei fondovalle delle Dolomiti gli apporti sono stati di massimo 5-10 cm.
Le nevicate nella prima quindicina del mese di ottobre non sono un evento raro. Ad esempio, nelle
Dolomiti Agordine a 1200 m, era già successo nel 2014, 2004, 2001 e 1995.
Oggi la neve si presenta asciutta e a debole coesione fino a fondovalle. Lungo i versanti al sole
subirà un rapido riscaldamento e una graduale fusione mentre lungo i versanti in ombra non subirà
variazioni.
In quota spira un moderato vento da N-NE con trasporto eolico della neve e formazione di
accumuli di neve ventata. Considerando la presenza di 50 cm di neve al suolo, si formeranno
lastroni da vento, instabili e con debole sovraccarico. Si invitano gli escursionisti alla prudenza e ad
una attenta valutazione degli accumuli di neve che vanno aggirati in sicurezza.


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