26 Marzo 2025 - 15.23

Primi danni diretti di Trump contro il Veneto: la Valpolicella congela gli ordini

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Importatori statunitensi temono tassazioni fino al 200%; ordini fermi in attesa di certezze.

I vini pregiati della Valpolicella sono pronti per la spedizione verso gli Stati Uniti, ma rimangono bloccati nelle cantine locali, a causa delle incertezze legate ai dazi proposti fino al 200% annunciati dagli USA.

Gli importatori, prudenti di fronte al rischio di tariffe così elevate, hanno rinviato l’imbarco delle merci, temendo che i costi aggiuntivi possano cambiare radicalmente il mercato delle bottiglie una volta giunte a destinazione.

“Purtroppo, gli ordini fatti all’inizio dell’anno sono quasi tutti in sospeso”, ha confermato Piergiovanni Ferrarese, membro di giunta di Confagricoltura Verona e presidente nazionale della sezione vino dei Giovani di Confagricoltura. “Le cantine hanno preparato le spedizioni, ma gli importatori sono titubanti a procedere senza certezze sui dazi.”

I dazi, che potrebbero interessare soprattutto i vini di fascia entry level come il Valpolicella Classico e Superiore, oltre al Ripasso, potrebbero avere un impatto significativo sul settore. L’Amarone, più orientato verso i consumatori di fascia alta, potrebbe essere meno colpito.

Gli Stati Uniti rappresentano una fetta importante del mercato vinicolo veneto, con circa 600 milioni di euro, corrispondenti al 20% dell’export totale di 2,8 miliardi proveniente dalla regione nel 2023 (dati di Veneto Agricoltura). Il settore della Valpolicella da sola genera un giro d’affari di circa 700 milioni di euro, di cui circa l’11% deriva dall’export verso gli USA.

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