11 Settembre 2013 - 12.55

Provincia, caprioli in libertà

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Quattro agenti di Polizia Provinciale del Distaccamento di Thiene,
coordinati dal dirigente Adriano Arzenton e coadiuvati da un gruppo di
cacciatori volontari, provvederanno domani, giovedì 12 settembre, alla
cattura e al rilascio di alcuni esemplari di caprioli rinvenuti
all’interno della tenuta “La Gasparona” di Breganze. “Si tratta –
sottolinea Arzenton – di un intervento programmato da tempo ovvero da
quando il Vice Comandante Claudio Lunardi ed il Vice Ispettore
Giancarlo Ferron, su esplicita richiesta della proprietaria Deanna
Malaguti Stefani, hanno effettuato vari sopralluoghi nel podere di 12
ettari, coltivato a vigneto DOC, proprio perché gli animali stavano
recando danni alle viti. Al primo sopralluogo, effettuato in primavera inoltrata, è apparso
evidente non solo che si trattava di una popolazione abbastanza
consistentesi, almeno cinque esemplari, ma anche che fra di loro vi
erano cuccioli appena nati e ciò ha impedito di procedere. Abbiamo
pertanto aspettato che la Natura facesse il suo corso ed ora siamo
pronti a intervenire”. In effetti, quei cuccioli sono oggi abbastanza
sviluppati per non correre rischi di danni, in più, oltre alla fine
del periodo degli amori, è pure trascorsa da qualche mese la fase
territoriale e gerarchica dei maschi. Di conseguenza gli animali, che
saranno liberati in zone boscose delle colline circostanti, poco
abitate e prive di strade – i maschi e le femmine con i piccoli in
località distinte – avranno il tempo necessario per adattarsi al nuovo
ambiente prima dell’inverno, con la possibilità di essere inclusi
facilmente nei gruppi invernali. I CITTADINI SEGNALANO. E APPREZZANO Intanto in località Monte Pulgo, la sensibilità di alcuni appassionati
di archeologia ha permesso di salvare dalla morte e liberare, nei
giorni scorsi, un capriolo maschio rimasto impigliato in una rete
confinaria. Lo racconta il signor Antonio Calgaro, presidente del
Gruppo Archeologico “Bissari”: “Mentre, verso sera, stavo percorrendo
con alcuni soci l’antica Pista dei Veneti, sul sentiero verso
Torreselle, abbiamo notato l’animale intrappolato. Inutili i
tentativi di liberarlo, allora abbiamo chiamato la Forestale, che ci
ha rimandato alla Provincia di Vicenza non essendo una loro
competenza. Abbiamo così chiamato il cellulare dell’incaricato
provinciale, che è arrivato dopo soli venti minuti”. Intervenuta sul
posto, la pattuglia costituita dagli agenti Nassi, Corà e Pegoraro ha
provveduto, sotto il diluvio e con l’ausilio di una grossa
trancia, prima a liberare l’animale e poi a portarlo a Valdagno,
dove il giorno dopo è stato ricoverato, grazie all’intervento
dell’agente Stocchero, nella clinica del dottor Nicolussi per una
ferita allo stomaco che ne avrebbe potuto causare la morte. “Gli
agenti – continua il signor Calgaro – ci hanno poi richiamato
ringraziandoci per la segnalazione e informandoci del trasferimento
dell’animale nella struttura veterinaria, sottolineando la
pericolosità per gli animali di queste reti di confine”. Il capriolo,
guarito grazie anche alla prontezza di spirito di questi cittadini, è
già tornato nel suo habitat naturale.

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