11 Gennaio 2022 - 10.22

Quanto durano quarantena e isolamento: le nuove regole

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Ecco il nostro vademecum per i tantissimi vicentini chiusi in casa per colpa della pandemia.

Contatto stretto, cosa significa e chi lo è

Come da indicazioni governative, il ‘contatto stretto’ (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come: una persona che vive nella stessa casa di un positivo al Covid; una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un positivo (per esempio la stretta di mano); una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un contagiato (per esempio ha toccato a mani nude fazzoletti di carta usati); una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un positivo, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (per esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un positivo in assenza di mascherine o altri dispositivi di protezione idenei (Dpi).

E’ definito ‘contatto stretto’ anche: un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un positivo oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19 senza l’impiego dei Dpi raccomandati e idonei; una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al contagiato; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Contatto stretto in quarantena: le regole

I soggetti in quarantena (in quanto contatto stretto di un positivo al covid) e le loro famiglie devono aderire ad alcune regole precise dell’Ausl: rimanere al proprio domicilio, senza uscire di casa ed evitando contatti sia con i conviventi che con altre persone; evitare spostamenti all’interno dell’abitazione durante la presenza degli altri conviventi; utilizzare una stanza e un bagno non condivisi con altre persone, con un adeguato ricambio d’aria, aprendo le finestre – dove non fosse possibile l’uso esclusivo di un bagno, ad ogni utilizzo deve essere effettuata una disinfezione delle superfici con prodotti idonei (per esempio, candeggina o varechina).

I contatti stretti in quarantena devono anche: indossare la mascherina mantenersi isolati dagli altri conviventi, le mascherine non devono essere toccate o manipolate durante l’uso – se la mascherina si bagna o si sporca di secrezioni, deve essere cambiata immediatamente, dopo l’uso deve essere eliminata e occorre lavarsi bene le mani -; rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale in attesa di ulteriori indicazioni.

Quanto dura la quarantena

La durata della quarantena varia a seconda che la persona contatto di positivo sia vaccinato (e da quanto) o non vaccinato.

  • Se il contatto stretto non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino, la quarantena dura 10 giorni dall’ultimo contatto con il positivo e si conclude con un tampone (rapido o molecolare) negativo.
  • Se il contatto stretto ha ricevuto la seconda dose del vaccino o guarito dal covid da più di 120 giorni (4 mesi), la quarantena dura 5 giorni con obbligo di tampone (rapido o molecolare) negativo alla fine del periodo
  • Se, invece, il contatto stretto è già vaccinato con la dose booster (o terza dose) da meno di 4 mesi  non deve restare chiuso in casa, ma per 5 giorni deve obbligatoriamente usare le mascherine Ffp2 e stare in regime di auto sorveglianza. Che significa che edeve vigilare su eventuali comparsi di sintomi anche minori e, in quel caso, sottoporsi a un test (antigenico o molecolare). se i i sintomi restano e il test è negativo, farne un secondo dopo altri 5 giorni.

Come comportarsi dopo un tampone positivo

A tutti coloro che, a seguito di un tampone diagnostico positivo, sono in attesa di ricevere la notifica del provvedimento di isolamento da parte del dipartimento di Sanità pubblica, l’Ausl ricorda di: mantenere lo stato di isolamento, evitare contatti sociali, evitare spostamenti e/o viaggi, rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza sanitaria, contattare il proprio medico per una valutazione dello stato di salute.

Cosa prevede l’isolamento domiciliare

Restare nella propria abitazione, non avere contatti sociali, non fare spostamenti o viaggi, rimanere raggiungibile telefonicamente per le attività di sorveglianza.

Quanto dura l’isolamento

Anche in questo caso, dipende se il soggetto positivo è vaccinato o no:

  • Per chi ha sintomi, l’isolamento dura almeno 10 giorni dall’inizio dei sintomi. Il test si può fare solo dopo almeno 3 giorni senza sintomi e può essere rapido o nolecolare
  • Per chi non ha avuto sintomi e non è vaccinato, per chi ha ricevuto due dosi o la dose unica da più di 120 giorni (4 mesi), per chi è guarito dal covid da più di 120 giorni l’isolamento dura 10 giorni e c’è l’obbligo di test (rapido o molecolare) alla fine dei 10 giorni. In caso di sintomi, il tampone va eseguito dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi
  • Per chi non ha sintomi e ha ricevuto la dose booster e per i vaccinati con due dosi o dose unica da meno di 4 mesi o per i guariti da meno di 4 mesi l’isolamento dura 7 giorni con un test (antigenico o molecolare) negativo.

Cosa fare in caso di comparsa di sintomi

L’Ulss raccomanda di: avvertire immediatamente il medico di famiglia o il pediatra e l’operatore di Sanità Pubblica, chiamando il 118 e riferendo di essere un soggetto in sorveglianza per possibile infezione Covid; seguire rigorosamente le misure di comportamento e di igiene indicate; indossare la mascherina ed evitare contatti con le persone con cui si vive; starnutire e tossire direttamente in un fazzoletto, buttarlo in un sacchetto impermeabile che andrà chiuso ermeticamente e consegnato al personale sanitario per essere smaltito; lavarsi le mani immediatamente dopo; rimanere nella propria stanza con la porta chiusa con un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, se necessario, o di altre disposizioni da parte dell’operatore di Sanità Pubblica.

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