12 Marzo 2024 - 9.54

Rebellin, i famigliari: “Siamo soddisfatti che il patteggiamento sia stato nuovamente respinto”

E’stato respinto ieri per la seconda volta il tentativo di patteggiare la pena di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 63 anni che il 30 novembre 2022 travolse e uccise a Montebello Vicentino con il proprio tir l’ex campione di ciclismo Davide Rebellin.

Si andrà dunque a regolare processo.

Dopo il primo rigetto del febbraio scorso in udienza preliminare, oggi il Tribunale di Vicenza a ribadito il suo no a qualunque sconto per quel delitto. Anzichè i tre anni e 11 mesi concordati con il pm Roderich Blattner, il camionista subirà un regolare processo a partire dal 27 maggio prossimo.

E’ probabile che la sentenza arrivi in breve tempo, visto che non vi è nessun testimone di quanto accaduto e tra i primi saranno sentiti i due consulenti tecnici di accusa e difesa. La decisione dei giudici può considerarsi un tecnicismo, spiega l’avvocato del camionista, Andrea Nardin: era impossibile, ammette, che i giudici accogliessero la pena già respinta con la stessa formula in sede di udienza preliminare. A pesare sulla decisione anche il fatto che per Rieke, imputato di omicidio stradale, sia stata ipotizzata l’aggravante della fuga.

Dopo aver investito il ciclista, l’uomo è rimasto circa 15 minuti a pochi metri dal corpo esanime di Rebellin, preoccupandosi solamente di cancellare le tracce di sangue più evidenti con la saliva. Dopo essere tornato a casa attraverso strade secondarie per non essere individuato, Rieke aveva sostituito il rimorchio e lavato il mezzo con un potente detersivo per eliminare ogni segno dell’impatto. A inchiodarlo erano state le immagini di sorveglianza della zona scandagliate fotogramma per fotogramma dagli investigatori. Sapendo di essere stato individuato, il 25 agosto scorso si era presentato spontaneamente al Brennero ed era stato portato in carcere a Vicenza dove è rimasto sino a pochi giorni fa, per essere ristretto ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, in una abitazione a Monastier, nel Trevigiano. La moglie, la madre e i tre fratelli di Rebellin sono già stati risarciti dalla compagnia di assicurazione del mezzo pesante ma non nascondono in queste ore la loro soddisfazione. “E’ stata una bella sorpresa – commenta Carlo, fratello dell’ex campione -. Non ce lo aspettavamo, temevamo che il collegio, dopo la concessione degli arresti domiciliari all’imputato, acconsentisse anche al patteggiamento. Non possiamo che essere soddisfatti del fatto che, invece, i giudici abbiano deciso di andare avanti e di mandarlo a processo”.

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