15 Dicembre 2022 - 15.57

Rebellin, la moglie: “Problemi, cause, avvocati: Davide è stato fatto a pezzi dentro, prima di essere ucciso”

Sono passate due settimane dalla morte di Davide Rebellin, ucciso tragicamente da un Tir in un incidente stradale il 30 novembre. La moglie Francoise Antonini ha commosso il web con una lettera struggente dedicata al marito qualche giorno fa, adesso invece si è sfogata e in un’intervista al settimanale ‘Oggi’ non ha usato mezzi termini. “Me l’hanno fatto a pezzi dentro, prima di ucciderlo. Da quando l’ho conosciuto, ci sono sempre stati problemi, cause, avvocati. Tutto era ingiusto, e sottolineo ingiusto (l’accusa di doping è caduta con un’assoluzione piena dopo sette anni passati in tribunale, ma la medaglia d’argento vinta all’Olimpiade di Pechino non gli è stata restituita, ndr). Tutto questo accanimento è stato troppo. Davide non si arrabbiava mai, non alzava la voce, si teneva tutto dentro, non diceva niente anche per proteggermi. Solo una volta l’ho visto con le lacrime agli occhi, ma poi ha avuto la reazione di sempre, è partito e se ne è andato a pedalare…”.

La donna, poi, ha parlato anche dei problemi con l’Agenzia delle Entrate del marito: “La mattina prima della morte era andato nel Veneto a incontrare i suoi avvocati, perché aveva perso il ricorso nella causa con l’Agenzia delle Entrate. Me l’aveva nascosto. Nel 2015 aveva vinto il primo grado e pensavamo fosse finita, ma non era così. La mattina in cui è stato investito, era andato in banca perché non aveva più soldi sul conto e aveva bisogno di un prestito. Mio marito è stato trattato ingiustamente fino alla fine, e anche la sua morte è stata orribile e ingiusta“.

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