RECOARO – Pesci non autoctoni mangiano i girini: interviene la Polizia Provinciale
Sotto le foto
Stamattina la Polizia Provinciale e i volontari del Bacino Agno Chiampo hanno prelevato le specie di pesci alloctoni immessi abusivamente nel laghetto di Busa Pizzegoro a Recoaro Mille.
La richiesta è arrivata dal Comune di Recoaro Terme, preoccupato che la presenza di pesci non tipici del sito ne metta a rischio l’equilibrio ambientale. Si tratta di carassi, carassi aurati (i comuni pesci rossi), i pesci gatti americani e qualche pesce gatto italiano.
Tutte specie invasive che mettono a rischio le popolazioni di anfibi presenti nella zona in quanto si cibano delle loro uova e dei girini.
Un pericolo reale e tanto più grave se si considera che il laghetto di Busa Pizzegoro è un sito di riproduzione degli anfibi, uno dei pochi sopravvissuti alla siccità di quest’anno. Rane, rospi, tritoni, salamandre hanno qui un luogo ideale dove riprodursi.
Di qui la richiesta d’aiuto arrivata dal sindaco di Recoaro Terme e il soccorso della Polizia Provinciale che con il Bacino Agno Chiampo ha prelevato oltre 30 chili di pesce, portato a Montecchio Precalcino e liberato in apposite vasche in attesa di individuare un luogo adeguato dove vivere senza mettere a rischio la sopravvivenza di altri animali.
L’opera di soccorso in aiuto agli anfibi non si è però esaurita. Per bonificare completamente l’area è necessario asciugare il laghetto con le idrovore e prelevare fino all’ultimo pesce “nocivo”, visto che si tratta di specie particolarmente prolifiche e ne bastano pochi esemplari per ritrovarsi con branchi numerosi in poco tempo.
Comune, Bacino e Polizia Provinciale stanno pianificando l’intervento radicale, che potrebbe essere programmato a breve.
“Liberare pesci in luoghi non adatti è pericoloso oltre che illegale -commenta il consigliere provinciale con delega alla Polizia Provinciale, Mattia Veronese – si rischiano sanzioni, ma si rischia soprattutto di compromettere ambienti delicati che devono essere rispettati e tutelati. Il pesce rosso, così come le tartarughe, non possono essere lo sfizio del momento, da godere finché sono piccoli e finché non ci si stanca. Vanno rispettati e vanno lasciati nei loro habitat naturali.”