11 Aprile 2025 - 10.25

Regionali Veneto – Dopo Zaia: il PD punta sulle star del periodo covid? Ipotesi Antonella Viola o Crisanti

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Con la bocciatura della Consulta al terzo mandato per i presidenti di Regione, il panorama politico veneto è ufficialmente in fermento e il Centrosinistra, di fronte alla confusione che regna nel Centrodestra, vede la possibilità di scalzarlo dalla guida della Regione. In un articolo di Corriere del Veneto viene ventilata l’ipotesi di Antonella Viola, ma non è l’unica ‘star’ del periodo covid papabile per la candidatura nei ranghi del PD.

Questo fine settimana sarà in piazza con 150 gazebo in tutto il Veneto per ascoltare i cittadini e costruire “dal basso” un’alternativa credibile per Palazzo Balbi.

Tra le ipotesi più forti spunta quella di Antonella Viola, immunologa e volto noto della scienza italiana, salita alla ribalta nazionale durante la pandemia. Fonti interne parlano di un primo approccio da parte dei vertici dem: lei non ha ancora dato una risposta definitiva, ma pare stia riflettendo seriamente sull’eventualità. Una candidatura civica, autorevole e trasversale che potrebbe piacere anche agli alleati meno inclini ad appoggiare un politico “di bandiera”.

Sempre secondo il Corriere, tra i papabili vi sarebbe anche Andrea Crisanti, attuale senatore Pd. Autocandidatosi mesi fa, Crisanti non sembra però convincere del tutto il partito. Chi invece si è sfilato dalla corsa è Andrea Martella, segretario regionale, che secondo i rumors starebbe puntando più che altro alla candidatura a sindaco di Venezia. Se la Lega dovesse “sacrificare” il nome per la Regione a favore di Fratelli d’Italia, a Ca’ Farsetti si aprirebbe un varco interessante.

I piani alternativi: Variati in standby

Se Viola dovesse dire no, il Pd ha già pronto un “usato sicuro”: Achille Variati, ex sindaco di Vicenza, ex sottosegretario all’Interno e figura storica del partito. Un profilo solido, capace di tenere insieme le varie anime del centrosinistra, che tornerebbe utile soprattutto in chiave di rassicurazione interna.

Più defilato il sindaco di Padova Sergio Giordani, che ha declinato la proposta. In campo, anche se in prospettiva futura, il giovane sindaco di Vicenza Giacomo Possamai: per lui, però, si parla più del 2030 che del 2025. E resta sullo sfondo Vanessa Camani, ex deputata e oggi capogruppo in Regione: apprezzata per competenza e determinazione, ma ritenuta da alcuni troppo “rigida” per un ruolo da mediatore.

Una coalizione ampia, un’occasione storica

Il centrosinistra, comunque, si sta preparando con un’alleanza che include praticamente tutte le forze del campo progressista: Pd, Italia Viva, Azione (nonostante le aperture di Calenda alla “Lega zaiana”, oggi più teorica che reale), Alleanza Verdi e Sinistra, oltre ai movimenti civici come Il Veneto che Vogliamo di Elena Ostanel. Una coalizione “larga”, che punta al 28-30% alle prossime Regionali, un traguardo ambizioso ma non irraggiungibile.

Dopo anni di dominio incontrastato del centrodestra, il “dopo-Zaia” potrebbe davvero aprire un nuovo capitolo nella politica veneta. E il nome di Antonella Viola, per ora solo sussurrato, potrebbe diventare presto protagonista.

VIACQUA

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