1 Ottobre 2024 - 15.26

Renato Meneghetti dona tre opere al San Bassiano

S’intitolano “Aorta di Renato nel Pacifico”, “Aorta di Marzia” e “Aorta di Nadia” e sono tre opere dell’artista Bassanese Renato Meneghetti, noto anche come il “pittore delle radiografie”, che l’autore ha voluto donare all’ospedale San Bassiano.

La cerimonia di consegna si è svolta questa mattina, alla presenza del Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza insieme al maestro Renato Meneghetti e al dott. Calogero Cicero, direttore dell’U.O.C. di Radiologia degli ospedali di Bassano e Asiago.

Da domani le opere saranno esposte nell’ingresso principale dell’ospedale, dove il personale sanitario, i pazienti e i loro familiari potranno ammirarle. Il trittico oggetto della donazione fa parte di un ciclo di opere realizzate da Meneghetti prendendo ispirazione dalle immagini radiografiche, come spiega lui stesso: «Nel 1978 ebbi una intuizione provocata dal vissuto di un grave incidente occorso ad un mio famigliare: a seguito di una serie di delicati  interventi chirurgici in vari centri altamente specializzati in mezza Europa e in America, ho dovuto visionare centinaia di radiografie; emotivamente provato, affascinato da sfumature di delicati grigi, di lame di luce e da neri profondi, cominciai a “stravedere” e mi apparirono stelle, comete, montagne, mari… Visioni che allora mi hanno ispirato profondamente. Lastre radiografiche dalle quali ancora oggi traggo le immagini che fisso sulla tela trasformandole poi con il colore per portare il fruitore a vedere “altro”, “Al di là dell’occhio“. Il pensiero che sottende la mia ricerca per il ciclo pittorico “x Ray” si condensa nella convinzione che tutto ciò che ci circonda è visibile dentro di noi: macrocosmo nel microcosmo. Ho tradotto questo pensiero in opere pittoriche e ho dato vita al ciclo “Guardare dentro per Vedere oltre“».

Nel caso specifico delle opere donate, tutto è nato da una richiesta del dott. Cicero all’artista: «Conoscevo Renato Meneghetti oltre che da paziente come l’artista degli X-Ray – spiega il Direttore della Radiologia – così in occasione di un congresso svoltosi lo scorso settembre sul ruolo della sala ibrida e sulla radiologia interventistica a supporto della chirurgia vascolare, avevo chiesto la sua disponibilità a realizzare un’opera sul tema. Con grande gentilezza ha acconsentito realizzando non una, ma ben tre opere per l’immagine del manifesto di quel convegno, opere ora donate al San Bassiano».

Meneghetti spiega così le tre opere che d’ora in poi saranno esposte al San Bassiano: «Le opere sono tre perché ho voluto offrire al dott. Cicero la possibilità di scegliere l’immagine che più potesse rappresentare il tema del convegno. La aorta era irrinunciabile perché la parte anatomica più iconica per il manifesto. Le opere vorrebbero rappresentare la concreta possibilità che tutti abbiamo di Guardare dentro per Vedere oltre la malattia, con ottimismo, speranza e fiducia nella diagnostica, possibile anche grazie alle nuove tecnologie di cui è stato dotato il San Bassiano».

«Ringrazio Renato Meneghetti per questa donazione – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza -. Sappiamo bene quanto le sue opere siano apprezzate dai critici d’arte e dai collezionisti, in Italia e all’estero, e siamo orgogliosi di far sì che possano essere ammirate ogni giorno dagli utenti del nostro ospedale, così come da tutto il nostro personale. Nonostante sia un tema strettamente legato alla tecnologia, dunque alla scienza, c’è un qualcosa di magico nell’osservare un’immagine radiologica e nelle sue opere Meneghetti riesce a cogliere splendidamente questo aspetto, regalando ogni volta all’osservatore una grande suggestione».

PER APPROFONDIRE:

Il ciclo pittorico “x Ray”

«La realizzazione di un’opera del ciclo radiografie – spiega Meneghetti a proposito della genesi delle sue opere del ciclo pittorico “x Ray” – ha inizio analizzando, studiando una lastra radiografica fino a che un particolare non suscita in me un’emozione che scatena l’idea creativa. Con un lavoro proprio della visual art ingigantisco il particolare e lo trasferisco, in bianco e nero, sulla tela emulsionata o con un procedimento di riproduzione a pigmenti. Poi dipingo il soggetto con colori che mi auto produco stemperando nell’alcol i pigmenti puri di colore; le pennellate devono essere molto rapide perché l’alcol evapora immediatamente e deposita sulla tela i pigmenti di colore. Con un paziente lavoro manuale di pennello, stracci, solventi e piccoli tamponi asporto i pigmenti dove serve per far emergere gli strati sottostanti per ottenere sfumature che gradualmente danno forma e profondità alla composizione esaltandone i chiaroscuri». Un ulteriore passaggio pittorico con pigmenti stemperati completa l’opera che viene poi protetta con una particolare vernice prodotta dal Maestro che ha la capacità di riflettere la luce e crea l’effetto della lastra X- RAY vista sul visore luminoso del radiologo.

Achille Bonito Oliva fu il primo ad attribuire alla ricerca di Meneghetti con l’uso delle radiografie “…una rilevanza critica, fortemente innovativa, capace di aprire nuovi linguaggi per l’arte contemporanea in Italia…”  A seguire, lo storico dell’arte Gillo Dorfles scrisse in un libro monografico dedicato al maestro “ …le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni…” . Il ciclo raggiunse la massima espressione con l’opera “Guardare Dentro per Vedere oltre: il Cristo morto del Mantegna in X Ray”, presentata nel 2011 dal grande poeta Andrea Zanzotto alla cinquantaquattresima Biennale Internazionale d ‘Arte di Venezia. Vittorio Sgarbi dedicò a questa opera una tesa intera dell’Arsenale (1.450 mq).

Renato Meneghetti

Renato Meneghetti nasce a Rosà di Vicenza (1947). La sua opera di artista si compie ora nella fortezza di Ezzelino da Romano dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Dal 1979, “le radiografie”- una inedita ricerca nell’uso delle più avanzate tecnologie della comunicazione e della riproduzione virtuale di immagini, corpi e oggetti -,  tramite proiezioni e pitture visive, faranno percepire con più esattezza il messaggio che evoca la luce come potere e energia. Studiosi e storici dell’arte come F.Zeri, Sir D.Mahon, U.Kultermann, hanno dichiarato l’interesse per la sua opera ospitata in molti musei nel mondo. Si è impegnato senza regolarità in altre espressioni, come la musica: La Biennale di Venezia, 1982, il cinema: XL Mostra Internazionale del Cinema, La Biennale di Venezia, 1983, il multimediale:  50° La Biennale di Venezia, 2003, le grandi installazioni: La Biennale Architettura 2010 e 54°La Biennale di Venezia 2011: Padiglione Italia, Iniziativa speciale del padiglione Italia, facciate Tese 101, 102 – Arsenale Novissimo.

Le opere di Meneghetti sono un continuum di esperienze cine-grafico-fotografiche, tecniche moderne e molto antiche, tuffate nella magica vetrofania delle camere ottiche. Meneghetti vive a ridosso del mondo dell’arte e del suo ‘sistema’ dosando puntualmente con discrezione le forme e i tempi della sua presenza pubblica. Questo modo di sottrarsi e di essere presente riassume il senso poetico di chi ama guardare ben oltre il basso profilo della attuale decadenza, con una posizione tutt’altro che cinica, perché ricca di vita e di speranza fin dentro la linea della “non speranza”. Ed è l’originalità di un simile sguardo, così isolato e così comunicante, a indicarci la presenza rara e preziosa di un autentico stile.

Maggiori informazioni su www.meneghettirenato.com

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