Rigeneriamo Vicenza: “La TAV alle porte della città”
Riceviamo e pubblichiamo:
Nella conferenza stampa di oggi, il candidato sindaco Lucio Zoppello ha puntualizzato in maniera sistematica tutte le criticità di un cantiere che sta avanzando a spron battuto da Montecchio Maggiore attraverso Altavilla verso Vicenza. “Nelle scorse settimane ci ha spaventato l’annuncio dai toni trionfalistici del ministro Salvini sulla cantierizzazione della TAV nel comune di Vicenza entro luglio. Come abbiamo visto lo scorso anno a Montecchio Maggiore e come si prospetta in queste settimane ad Altavilla, IRICAV 2 procede secondo la sua tabella di marcia senza tenere in alcuna considerazione le necessità dei cittadini e le richieste dei sindaci se non preventivamente concordate nelle precedenti fasi progettuali, andando quindi a demolire tout court quanto va demolito, a partire dai cavalcaferrovia, senza predisporre alcuna viabilità alternativa. In questo senso abbiamo il dovere di rimarcare la totale assenza dell’amministrazione comunale di Vicenza sia nei confronti del concessionario, sia nella tutela dei vicentini. Mentre il sindaco Trapula (pur leghista) ha inviato mail minacciose a Roma sul collasso viabilistico di tutta la valle dall’Agno dal momento dell’abbattimento del cavalcaferrovia di Alte Ceccato, il sindaco Rucco non si preoccupa minimamente dell’impatto delle demolizioni sulla viabilità vicentina. Del resto già il traffico a ovest scorre già fluido grazie all’eterno cantiere della bretellina di Monte Crocetta. La nostra preoccupazione è quindi legittimata, oltre che dalla difficoltà intrinseca di un cantiere come la TAV, dalla gestione pressapochista di questa amministrazione, che non è mai riuscita a interfacciarsi con profitto con i vari enti cui è affidata la gestione dei cantieri, da ANAS a IRICAV2, nonostante le presunte amicizie nei ministeri romani. A questo punto è fondamentale una inversione di marcia, che passa attraverso competenza e professionalità, affidandosi a persone che conoscono la materia in profondità e ancor più con una nuova amministrazione di peso, che sappia incidere sulle decisioni prese a Roma e se necessario battendo i pugni pur di tutelare gli interessi dei cittadini. Prima di abbattere Ponte Alto, che viabilità alternativa è stata studiata? Se viene abbattuto nelle prossime settimane il cavalcaferrovia di Altavilla, come si pensa di gestire il flusso di auto che si riverserà sul sottopasso di Olmo, già critico di per sé essendo un senso unico alternato? Un sindaco forte avrebbe richiesto due anni fa il completamento del nuovo sottopasso della Fiera come conditio sine qua non per l’abbattimento di Ponte Alto, come del resto il nuovo sottopasso di Olmo prima di qualsiasi demolizione a est di Montecchio Maggiore. Ci aspettano settimane e mesi infernali, ma il sindaco continua a parlare di sicurezza e campo Marzo, quando magari basterebbe coordinare l’apertura della Pedemontana per sgravare almeno dei camion viale del Sole. I tempi appaiono già molto stretti ed è solo l’inizio di una maratona che durerà dai 10 ai 15 anni. E non ci sembra il caso di affrontarla con chi ha dimostrato di non essere in grado di gestire questo tipo di cantiere.”