11 Aprile 2025 - 15.18

Rimossa una rete ‘fantasma’ di 600 metri dal litorale veneto: operazione Marevivo a Caorle

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Si è conclusa con successo a Caorle (Venezia) l’operazione di recupero condotta da Marevivo, che ha consentito la rimozione di una rete da pesca “fantasma” lunga oltre 600 metri, con annessi cavi d’acciaio, abbandonata su un relitto a circa 11 metri di profondità e a 2 miglia dalla costa.

L’intervento è stato possibile grazie al sostegno di Zignago Vetro, partner consolidato di Marevivo in attività di recupero subacqueo, e alla collaborazione del Comune di Caorle e della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, che ha garantito la sicurezza durante tutte le fasi dell’operazione.

La rete è stata individuata e riportata in superficie con l’ausilio di palloni di sollevamento, issata a bordo di un’unità navale e trasportata a terra per lo smaltimento a cura dell’azienda Veritas. Le operazioni tecniche sono state svolte dagli Operatori Subacquei di Marine Innovation Tech Srl, affiancati dalla Divisione Subacquea di Marevivo.

“Le reti fantasma rappresentano una minaccia crescente per le specie marine, intrappolano in modo indiscriminato e danneggiano gravemente gli ecosistemi sommersi. Questa iniziativa, come le precedenti realizzate in Veneto con Zignago Vetro, è fondamentale per restituire salubrità ai nostri fondali,” ha dichiarato Massimiliano Falleri, Responsabile della Divisione Subacquea di Marevivo.

L’operazione di Caorle si inserisce in un più ampio piano di interventi ambientali lungo la costa veneta. Solo di recente, nel Canal Lombardo a Chioggia, Marevivo aveva rimosso 40 pneumatici dismessi, contribuendo concretamente alla riduzione dell’inquinamento da microplastiche e materiali nocivi.

Un altro passo concreto verso la tutela del mare e della biodiversità, reso possibile dalla sinergia tra istituzioni, associazioni ambientaliste e aziende private.

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