8 Maggio 2024 - 16.35

Rivelata l’identità dell’hacker più pericoloso del mondo: taglia da 10 milioni di euro per trovarlo

Numerose agenzie di sicurezza stanno cercando di porre fine alle attività del leader del gruppo di hacker LockBit, riconosciuto come il più pericoloso al mondo a causa dei suoi numerosi attacchi informatici nel corso degli anni. Nonostante lo smantellamento del gruppo, nuovi attacchi informatici hanno dimostrato che la minaccia non è scomparsa del tutto. Le autorità hanno deciso di agire con fermezza, svelando l’identità del leader della cybergang, Dmitry Khoroshev, cittadino russo. Questo ha portato Regno Unito, Stati Uniti e Australia a imporre sanzioni nei suoi confronti, includendo il congelamento dei beni e divieti di viaggio.

Di fronte alla minaccia rappresentata dal leader del gruppo di hacker LockBit, le autorità hanno deciso di agire energicamente svelando la sua identità: Dmitry Khoroshev, cittadino russo. Subito dopo questa rivelazione, Regno Unito, Stati Uniti e Australia hanno annunciato sanzioni nei suoi confronti. La NCA ha dichiarato che Khoroshev, noto anche come LockBitSupp, sarà soggetto a congelamento dei beni e divieti di viaggio.

Dal 2020, il gruppo LockBit ha attaccato regolarmente numerose istituzioni e aziende, come multinazionali, PMI e ospedali, utilizzando un modus operandi che prevede la cattura di dati sensibili e richieste di riscatto sostanziose sul dark web. Gli hacker del gruppo operano attraverso affiliati indipendenti, condividendo malware in cambio di una percentuale dei profitti.

Anche i servizi segreti americani stanno cercando di individuare Khoroshev. Il Dipartimento di Stato ha offerto una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni che portino all’identificazione di qualsiasi persona coinvolta nelle posizioni dirigenziali del gruppo LockBit. Tuttavia, secondo le autorità americane, Khoroshev vive attualmente in Russia.

Le attività di LockBit sono state altamente lucrative, con oltre 1.700 attacchi registrati negli Stati Uniti dal 2020. In Francia, il gruppo è responsabile del 27% delle richieste di riscatto nel 2022 e nel 2023. Le autorità statunitensi hanno sottolineato il loro impegno nel perseguire coloro che si dedicano a queste attività dannose e minacciose.

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