9 Luglio 2022 - 15.59

Rucco al Formaggio

C’è una storica incapacità per la politica vicentina di sintonizzare i ritmi tra la città capoluogo e la provincia. Da sempre, al di là dei partiti e delle forze politiche, tanto nellla Prima quanto nella Seconda Repubblica, ogni volta che un politico estraneo alla città interviene nel dibattito su Palazzo Trissino e dintorni esce confuso e infelice. E gli esempi si sprecano in decenni di insuccessi e frustrazioni. La politica cittadina da sempre è ricca di sfumature e bizantinismi impossibili da leggere per chi vive fuori dal perimetro delle mura medioevali.
L’ultima vittima del grande inganno palladiano è Joe Formaggio, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia che da Albettone ha lanciato l’appello al Centrodestra per la chiamata alle armi contro il pericolo di una Verona 2. Se l’uscita sia in buona fede o no lo sa solo lui, quello che è certo è che resterà vox clamantis in deserto. Non gli sta rispondendo Rucco, non gli stanno rispondendo i segretari dei partiti del Centrodestra, non gli stanno rispondendo parlamentari o colleghi del consiglio o della giunta regionale. L’unico risultato che ha ottenuto è un comunicato stampa dei consiglieri pd vicini a Possamai, che ringraziano ma rispediscono al mittente i complimenti non richiesti per il capogruppo dem in Regione – pericoloso candidato sindaco contro Rucco secondo il consigliere di Albettone -.
Quello che nel piccolo comune del Basso Vicentino sembra una bomba atomica, quando arriva davanti a Palazzo Trissino si trasforma nel ruttino di un poppante. Perché a Vicenza funziona così e Joe non riesce ad accettarlo. Se poi è un messaggio a Silvio Giovine (segretario cittadino) e a Mattia Ierardi (segretario provinciale), quindi tutto interno alle logiche del confronto tra componenti del partito della Meloni, è comunque un errore grossolano.
È vero che il sonno della politica genera sconfitte, come è successo a Verona, ma il Rucco al Formaggio a Vicenza non può funzionare, per quanto ci si impegni sarebbe un piatto dal sapore troppo forte, la città ama quelli più sfumati, che all’inizio sottovaluti, poi quando ne comprendi il vero sapore è troppo tardi. Hai già perso.

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