Salem, la città dei processi alle streghe e la capitale mondiale di Halloween assaltata dai turisti
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Halloween è celebrato in tutto il mondo, ma uno dei luoghi iconici per questo evento è Salem, situata a nord di Boston sulla costa orientale degli Stati Uniti. Con una popolazione di 40.000 abitanti, questa città accoglie circa 1,5 milioni di visitatori in ottobre, attratti dalla sua storia oscura e dalle atmosfere uniche legate alla vigilia di Ognissanti. Salem è tristemente famosa per la caccia alle streghe avvenuta nel XVII secolo, durante la quale una serie di accuse infondate portò all’arresto di quasi un centinaio di persone e all’esecuzione di venti individui. Questo passato ha ispirato libri, opere teatrali e film, alimentando una reputazione che attira visitatori affascinati dal paranormale.
Oggi Salem rivendica il titolo ufficioso di “Capitale mondiale di Halloween”. Per l’occasione, la città si trasforma con strade decorate da zucche intagliate, figure scheletriche e persone travestite, e ospita spettacoli a tema streghe. Tra i luoghi più visitati ci sono negozi specializzati in oggetti esoterici e il famoso cimitero locale, che conserva tombe di oltre 400 anni e contribuisce a creare un’atmosfera misteriosa che attrae e spaventa.
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Oltre alla sua fama legata all’occulto, Salem è anche nota per il suo porto storico, che ha avuto grande importanza nel commercio coloniale e nella caccia alle balene nel XIX secolo. Questo passato marittimo è celebrato nel Peabody Essex Museum, uno dei musei d’arte più antichi e prestigiosi degli Stati Uniti, che espone opere e manufatti provenienti da tutto il mondo e racconta la storia della città come crocevia commerciale.
La città è un mix unico di storia coloniale, tradizione e cultura contemporanea, e il suo fascino intramontabile continua a esercitare un forte richiamo su turisti e appassionati del soprannaturale.
I processi alle streghe
I processi alle streghe di Salem rappresentano uno degli episodi più oscuri della storia americana, avvenuti tra il 1692 e il 1693 nella cittadina di Salem, nel Massachusetts. Questo episodio di isteria collettiva ha portato all’accusa di stregoneria di circa 200 persone, di cui venti furono giustiziate.
La vicenda iniziò nel gennaio del 1692 quando alcune giovani ragazze di Salem Village (oggi Danvers) cominciarono a manifestare strani comportamenti, come urla e convulsioni, che i medici dell’epoca non riuscivano a spiegare. Fu allora che si iniziò a parlare di “stregoneria”. La paura si diffuse rapidamente, alimentata dalle credenze puritane e dalla superstizione, fino a diventare una vera e propria caccia alle streghe.
Le accuse e i processi
Le prime persone accusate furono Sarah Good, Sarah Osborne e Tituba, una schiava originaria delle Indie Occidentali. Durante gli interrogatori, Tituba confessò di essere una strega e affermò che altre persone nella comunità praticavano la stregoneria, il che scatenò una reazione a catena di accuse. Il sistema legale puritano permetteva l’uso della “prova spettrale”, ovvero delle testimonianze che affermavano di essere state attaccate da spiriti inviati dagli accusati.
I processi si svolsero nel tribunale di Salem e furono segnati da metodi giudiziari estremamente severi. Tra le persone giustiziate ci furono uomini e donne di tutte le età e condizioni sociali, come Rebecca Nurse, una donna molto rispettata nella comunità, e Giles Corey, che fu torturato a morte per essersi rifiutato di rispondere alle accuse.
Conseguenze e riflessioni
Nel maggio 1693, quando l’ondata di accuse e processi si concluse, era chiaro che molte delle accuse erano infondate. Col tempo, la società puritana del Massachusetts riconobbe gli errori commessi; nel 1711, il governo revocò ufficialmente le condanne e offrì un risarcimento ai discendenti delle vittime.
I processi alle streghe di Salem restano una potente lezione contro i pericoli del fanatismo, della superstizione e delle accuse infondate, ed esercitano tutt’oggi un impatto culturale e storico, ispirando numerosi libri, opere teatrali, e film. Uno dei più noti è The Crucible di Arthur Miller, che utilizza i processi di Salem come metafora per descrivere le “caccia alle streghe” moderne.