9 Aprile 2022 - 10.46

SANDRIGO – Manomettevano gli allarmi per rapinarli la notte: arrestati in tre

Avevano cercato di manomettere l’allarme del locale, presumibilmente per derubarlo in un secondo momento: dopo un’attenta indagine, i carabinieri di Sandrigo hanno arrestato tre cittadini romeni, colpevoli della manomissione.

I fatti risalgono allo scorso 18 marzo, quando la proprietaria del bar “Quattro Venti” di Sandrigo, aveva allertato il 112 per aver notato la presenza di tre soggetti sospetti all’interno del bar che si comportavano in maniera sospetta. Arrivati sul posto i militari della stazione locale, questi avevano ascoltato le testimonianze degli altri clienti sul posto, che hanno raccontato i dettagli dell’episodio. Dopo un attento sopralluogo, i carabinieri si sono accorti di una possibile manomissione all’impianto di allarme, scoprendo che uno dei sensori dell’ impianto, situato all’interno del locale ove erano presenti diverse slot machine funzionanti ed un cambiamonete, si presentava coperto nella parte anteriore, da un ritaglio di plastica concavo di circa dieci centimetri applicato sul sensore dell’allarme con del nastro adesivo trasparente. Questo sarebbe servito da fissante e doveva evitare poi la messa in funzione dell’allarme quando i tre sarebbero nuovamente entrati per depredare gli incassi.

Acquisite le immagini di videosorveglianza, i tre sono stati individuati come sono state ricostruite le loro mosse nel locale. Uno di questi, servendosi di uno sgabello, aveva allungato le braccia verso il sensore per oscurarlo.

I militari, assieme ai colleghi del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Thiene, hanno quinti predisposto un servizio di vigilanza dedicata e discreta nei pressi del bar e contestualmente avviavano le serrate ricerche tese a identificare i tre della banda. Così, nella tarda mattina del giorno seguente, sempre a Sandrigo, una pattuglia in servizio perlustrativo ha notato una Mazda blu, con targa francese, parcheggiata in via della Repubblica. Entrati nel locale “Si Spreca”, i militari hanno trovato tre persone che tentavano di eludere i controlli dei militari. Il trio è stato quindi identificato: tre cittadini romeni di 40, 33 e 25 anni, tutti senza fissa dimora, i quali sostenevano di essere in Italia per cercare lavoro e nel bar per incontrare un amico. L’auto risultata intestata ad una loro conoscente.

Ai militari di Sandrigo è bastato un controllo approfondito sui tre per accertare invece che gli stessi erano in Italia da diverso tempo e che, i due più anziani del terzetto, erano gravati da precedenti specifici di polizia perché già resisi responsabili in passato di furti in abitazione.

I tre, dopo gli approfonditi controlli eseguiti e la loro esatta identificazione, si sono allontanati dal centro cittadino. Le immediate indagini svolte dai carabinieri hanno permesso poi di accertare che, analogamente a quanto era accaduto il giorno prima, il terzetto era entrato al bar “Si Spreca” non per bere un caffè ma per eseguire un altro sopralluogo nella locale sala slot e, con ogni probabilità, finalizzato ai preparativi per la successiva commissione del furto. Qui invece l’attento controllo dei carabinieri li ha fatti desistere dall’oscurare le telecamere o i sensori dell’allarme presenti.

Questi accertamenti svolti a carico dei tre romeni ovvero, la loro identificazione certa associata alla precisa localizzazione sul territorio dell’auto sospetta con targa francese, sono stati decisivi per il loro successivo arresto eseguito solo due giorni dopo dai colleghi della stazione di Carmignano di Brenta, la cui giurisdizione è confinante proprio con quella dell’Arma di Sandrigo. Infatti i colleghi padovani hanno potuto procedere al fermo di polizia giudiziaria dei tre romeni dopo che la notte tra sabato e domenica 20 marzo erano riusciti a mettere a segno il colpo, rubando sia denaro che tabacchi presso il centro commerciale Nuova Futura di Carmignano di Brenta. Dopo il furto i carabinieri carmignanesi, grazie ai precedenti controlli eseguiti dai colleghi di Sandrigo, sono riusciti ad individuare il covo, ovvero il capannone abbandonato nella zona degli ex mercati generali a Vicenza, dove i tre vivevano accampati in bivacchi di fortuna, immobile che è stato nuovamente sgomberato di recente dalle forze di polizia.

Alla luce dei fatti accertati, delle segnalazioni pervenute dai cittadini, delle denunce raccolte dalle parti interessate e dalla visione delle immagini fornite grazie alla presenza delle telecamere a circuito chiuso nei bar, i tre romeni sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica vicentina per tentato furto ai danni del bar “Quattro Venti” di Sandrigo, avendo posto in essere tutte quelle operazioni prodromiche alla successiva consumazione del furto, sventato grazie all’attento controllo del territorio e alle puntuali chiamate al 112 con cui i bravi cittadini segnalano persone, fatti o circostanze strane e sospette.

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