12 Febbraio 2016 - 10.55

SANREMO – Cover pazze, Garko umiliato, la Versace di plastica e Gasparri vs Pooh

sanremo 2016

Una terza serata coi fiocchi, quella andata in onda ieri sera all’Ariston con protagoniste le cover di alcune delle più iconiche canzoni degli anni passati riportate sul palco del Festival dai 10 big in gara.
Ma andiamo con ordine: impossibile non parlare della talentuosissima comica Virginia Raffaele che dopo le esilaranti interpretazioni di Sabrinona Ferilli e Carla Fracci (straordinaria) ieri ha vestito i panni (e la plastica facciale) di Donatella Versace, che nonostante il suo caratteraccio pare abbia persino apprezzato. La finta-Versace è un trionfo di plastica sul viso al punto che inizia a giocare con le labbrone che diventano così triangolari. Mitica.
Gaffe clamorosa del conteggio del televoto, in apertura di puntata, per l’assegnazione dei voti percentuali a due dei giovani in gara, Miele e Francesco Gabbiani: Carlo Conti suda nella sua fronte abbronzata e risolve l’impasse. Garanzia.
Superospiti della serata i Pooh nella loro epica reunion dopo decenni col figliol prodigo Riccardo Fogli: Facchinetti plurisettantenne ancora lascia mangiare la polvere ai più giovani, i suoi incalzano, qualche stecca e chitarre a mo’ di Metallica (perché?) e standing ovation. Eroi?
Infine le cover: una serata sanremese straordinaria, con musica veramente (e finalmente) stupenda, da De Gregori a De André, passando per Modugno e Battisti, Nada e Patty Pravo. Alt: Patty Pravo è in gara, e coverizza sé stessa. La Patty imita l’arte che imita la vita che imita sé stessa e si prende gioco del pubblico. La perdoniamo.
Verrebbe comunque da dire che canzoni così belle era da tempo che quel palco non le sentiva, peccato per Neffa O’ Saracino (stonato), Scanu che fa addormentare con Battisti, Dolcenera che fa a pezzi l’Amore Disperato di Nada. Ottimi i Bluvertigo che rifanno una versione lisergica de La Lontananza (e Morgan stavolta ha voce!), gli Elii che ricordano nientemeno che Beethoven (geni), la nostra bassanese Michielin che splende con Il Mio Canto Libero e Clementino che gioca in casa con una versione stupenda de Don Raffaè di De Andrè.
Però dai: un napoletano che canta in napoletano un capolavoro scritto e cantato in origine da un ligure. You win.
Vincono gli Stadio, che riprendono il capolavoro dell’amico Lucio Dalla, La Sera dei Miracoli. Lacrime.
Infine, super gaffe col povero Gabriel Garko: l’uomo più inutile della storia di Sanremo, quello che è tanto figo e ben vestito quanto impreparato e messo lì a caso, viene additato persino dalla pluri medagliata atleta down Nicole Orlando, che gli dice: “A mia mamma non piaci”. Nemmeno a noi, Nicole.
Stasera si decretano i giovani vincitori, sabato i big.
E poi potremo dire: “finalmente anche sto Sanremo che lo semo levati dalle palle!”
IR

ALT: Non poteva mancare il Gasparri nazionale che deride i Pooh su Twitter. Gli risponde per le rime Facchinetti Jr. Applausi.
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