Scendono le vaccinazioni contro il morbillo ed esplodono i casi

Allarme morbillo in Europa: casi raddoppiati in un anno
ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
Il morbillo è tornato e rappresenta un serio avvertimento per la salute pubblica. I casi in Europa sono raddoppiati nell’ultimo anno, raggiungendo livelli mai visti negli ultimi 25 anni. Il direttore regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Hans Kluge, ha esortato le autorità a rafforzare gli sforzi di immunizzazione per proteggere le comunità sottovaccinate. “Senza alti tassi di vaccinazione, non c’è sicurezza sanitaria”, ha dichiarato, evidenziando che nel 2023 circa 500.000 bambini nella regione europea dell’OMS non hanno ricevuto la prima dose del vaccino.
Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa, trasmessa per via aerea o tramite contatto diretto. Per ottenere l’immunità di gregge, è necessaria una copertura vaccinale del 95%. Sebbene spesso si presenti in forma benigna, può portare a gravi complicazioni come polmonite, encefalite e, nei casi più gravi, alla morte. La malattia si manifesta con febbre alta, stanchezza, sintomi respiratori e un’eruzione cutanea tipica, preceduta da rinite, congiuntivite e tosse.
Il morbillo colpisce soprattutto i bambini, ma non solo. Nel 2023, quasi la metà dei casi europei riguardava bambini sotto i cinque anni. Per prevenire la diffusione, chiunque manifesti i sintomi deve autoisolarsi immediatamente e rimanere in quarantena fino a cinque giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea.
Vaccinazione: l’unica protezione efficace
Non esiste un trattamento specifico per il morbillo, e la vaccinazione resta l’unico strumento efficace per prevenirlo. Il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) è obbligatorio per i bambini dai 12 mesi e garantisce un’immunità del 93% con una dose e del 97% con due dosi. Le persone più a rischio, come neonati di almeno sei mesi, individui immunodepressi e donne incinte, dovrebbero ricevere il vaccino entro 72 ore dall’esposizione o, in alternativa, cure ospedaliere per ridurre il rischio di sviluppare la malattia in forma grave.
Prima dell’introduzione del vaccino nel 1963, il morbillo causava circa 2,6 milioni di decessi all’anno, soprattutto tra i bambini. Nel 2021, il numero è sceso a 128.000, ma il calo della copertura vaccinale preoccupa le autorità sanitarie. Secondo l’UNICEF, tra il 2020 e il 2023 il tasso di vaccinazione contro il morbillo è sceso dall’86% all’81%, contribuendo all’aumento dei contagi. Un trend che, senza misure immediate, rischia di peggiorare ulteriormente.