Sci di fondo: le piste da non perdere sull’Altopiano dei Sette Comuni
di Anna Roscini
Si
dice che qualcuno un giorno si mise ai piedi cortecce e rami
intrecciati per muoversi più agevolmente nella neve e raggiungere
più facilmente gli animali a cui dava la caccia. Sono numerose le
testimonianze storiche che ci confermano che lo sci di fondo era
innanzitutto una questione di sopravvivenza per quei popoli nordici e
asiatici che dovevano spostarsi in ambienti nevosi per molti mesi
all’anno. In Siberia, per esempio, sono stati trovati degli sci
risalenti al 2500 a.C. fatti di giunchi legati insieme. Anche nella
torbiera di Hoting, in Svezia, sono stati rinvenuti sci in legno
risalenti allo stesso periodo, così come nell’isola di Rødøy, in
Norvegia, hanno scoperto delle incisioni rupestri, databili intorno
al 2000 a.C., raffiguranti un uomo con ai piedi un paio di sci.
Nell’undicesimo secolo c’è chi invece usò gli sci in battaglia:
le cronache raccontano che il re svedese Sverre vinse uno scontro nei
pressi di Oslo proprio grazie all’utilizzo degli sci. Gli stessi
guerrieri lealisti Birkebeiner, il cui nome deriva dalle loro scarpe
fatte di corteccia di betulla (in norreno birken significava betulla
e beiner gambe), vengono celebrati in una delle più rinomate gare di
sci odierne, la Birkebeinerrennet appunto, per aver salvato nel 1206
Haakon Haakonsson, il piccolo erede al trono di Norvegia, in un lungo
e pericoloso viaggio con gli sci. Nel 1843 abbiamo finalmente il
primo episodio che testimonia l’utilizzo degli sci di fondo anche in
contesti sportivi: la prima gara di questa disciplina si tiene a
Tromsø, in Norvegia. La parola “sci” in effetti ha origini
norvegesi: deriva dal termine “ski”.
Da quel primo
evento, le competizioni si sono moltiplicate in tutta Europa. Nelle
zone montane hanno cominciato a nascere comprensori dove gli sciatori
più esperti possono praticare questo affascinante sport, così come
i principianti mettere per la prima volta gli sci ai piedi. Da quegli
anni, anche il clima però è cambiato e le nostre Alpi soffrono
sempre di più la mancanza di neve. La stagione sciistica nelle
montagne vicentine ha vissuto senz’altro periodi migliori, ma
l’Altopiano dei Sette Comuni, neve permettendo, rimane un vero
paradiso per gli amanti dello sci di fondo con oltre 500 km di piste
che si snodano tra boschi di conifere e ampie radure. Se volete
assaporare momenti magici, immersi nella natura incontaminata delle
nostre montagne, ecco cinque centri fondo che possono fare al caso
vostro. Data l’imprevedibilità del tempo, si consiglia comunque
sempre di verificare lo stato di apertura delle piste nel sito dei
comprensori.
Centro
Fondo Campolongo
Uno
scenario magico e affascinante quello in cui si snodano i percorsi
del Centro Fondo Campolongo (1.551 m) che, tra fitti boschi e ampi
pascoli, ci portano a scoprire storiche malghe e luoghi suggestivi,
protagonisti e testimoni dei tragici eventi della Prima guerra
mondiale. Il Centro Fondo Campolongo si trova in quella che Mario
Rigoni Stern chiamava “la montagna alta”, nella parte nord
dell’Altopiano. Le piste si estendono per oltre 100 km e sono
adatte a tutti i livelli: a partire da quelle più semplici,
Mandrielle (10 km) e Trugole (8 km), fino a quelle intermedie,
Posellaro (14 km), e più difficili, Camporosà (18 km), Vezzena (25
km) e Millegrobbe (37 km). Con gli sci ai piedi è infatti possibile
raggiungere anche gli Altopiani di Vezzena e di Luserna (TN).
Centro
Fondo Gallio
Gioiello
incastonato nelle montagne, il Centro Fondo Gallio (1.500 – 2.000 m)
è circondato da vasti boschi di conifere e paesaggi incontaminati,
dove il tempo sembra essersi fermato. Oltre 150 km di piste lo
rendono un vero paradiso per gli appassionati dello sci di fondo.
Anche qui i percorsi sono i più svariati e adatti a principianti ed
esperti. Si tratta di un comprensorio sciistico di proporzioni
davvero importanti, basti pensare che le piste arrivano a raggiungere
i 2.106 m del Monte Ortigara.
Centro
Fondo Enego
Siete
pronti a sciare nella Finlandia d’Italia? Tra Valmaron e Marcesina
avrete a disposizione 200 km di piste per praticare il vostro sport
preferito nel panorama più spettacolare dell’Altopiano, sotto a
Cima Dodici e al Monte Ortigara. Il Centro Fondo Enego (1.351 m)
offre un’ampia varietà di piste per ogni esigenza e preparazione:
dalle più semplici, Conca, Agonistica e Variante Costalta, a quelle
di media difficoltà, come Cimone e Mandrielle, alle più
impegnative, Marcesina-Buson e Valbrutta-Barricata.
Centro Fondo AsiagoUn piccolo angolo di Scandinavia vicino a casa! Al Centro Fondo Asiago (1.001 m) sono disponibili ben quattro piste: Golf (5 km), Prunno (10 km), Fratta (15 km) e Barenthal (15 km). Le piste sono adatte a principianti ed esperti e scrupolosamente preparate per entrambe le tecniche.
Centro
Fondo Fontanella
A
4,5 km da Asiago, tra radure soleggiate e folti boschi, il Centro
Fondo Fontanella (1.060 – 1.280 m) offre 20 chilometri di piste. Dai
percorsi con dislivello poco significativo, e quindi accessibili
anche a chi indossa gli sci per la prima volta, a quelli più
impegnativi e tecnici, dedicati a coloro che vogliono esprimere tutto
il loro potenziale sugli sci. Tra le sei, Variante Pozza è la pista
più nordica: l’ambiente è suggestivo, il silenzio è assoluto, e
la neve diventa un libro su cui gli animali, volpi, lepri, ermellini,
scoiattoli ed anche uccelli, scrivono le loro impronte.