SCUOLA – CGIL: “Più dignità, meno burocrazia”
Con una comunicazione, Carmelo Cassalia, Segretario Generale della FLC CGIL Vicenza attacca l’approccio del governo e delle Regioni alla scuola, che si protrae ormai da troppo tempo:
“Sono anni -scrive- che la Scuola è al centro di attacchi incrociati, da tagli lineari che progressivamente hanno cambiato la sua fisionomia di un tempo, la sua identità e le sue finalità istituzionali. Non se ne può più di leggi, decreti, circolari e direttive calate dall’alto in modo unilaterale. Il continuo avvicendarsi di provvedimenti da parte del governo nazionale e le spinte autonomistiche delle regioni che tentano di avocare a sé il potere decisorio in materia di Istruzione e Sanità, stanno portando il nostro paese nel caos istituzionale più profondo. Noi non possiamo più assistere inerti a questo scontro senza dire la nostra. La scuola è l’architrave della nostra Costituzione e non può essere ostaggio dei partiti, della politica e della burocrazia. La scuola appartiene ai cittadini, agli studenti e agli insegnanti che hanno il compito di promuovere le condizioni per il cambiamento del nostro paese, ma in queste condizioni sicuramente non produrrà nessun cambiamento né potrà formare i futuri cittadini di domani. La Scuola non può essere considerata come un servizio al consumo, né dipendere dall’economia. La Scuola è un caleidoscopio, ricca di colori e di energie vitali che devono essere valorizzate e rese libere dai condizionamenti, dalle pastoie burocratiche e dai governanti di turno. Sono anni che la Scuola vive in una condizione di precarietà e di malessere dovuti alle inefficienze e ai tagli lineari che sono stati calati dall’alto in modo indiscriminato e unilaterale. Dopo le ultime vicende legate alla Pandemia che, nonostante i massimi sforzi compiuti fino a questo momento, da marzo del 2020 ha modificato radicalmente il “fare scuola”, la didattica in presenza è stata sostituita dalla didattica a distanza. Quest’ultima seppure è servita in un momento di emergenza, ha dimostrato i suoi limiti e le sue contraddizioni. Adesso è il tempo di dire basta al caos istituzionale ed è arrivato il momento di agire! Non si può continuare a pensare che la “paura” legata all’emergenza possa continuare a condizionare il dibattito in atto sulla scuola, facendolo rimbalzare in modo controverso tra diritto alla salute/sicurezza e diritto all’istruzione. Il governo deve decidere in autonomia e nell’ambito dei propri poteri qual è la strada da seguire, quali sono le priorità del nostro paese dando indicazioni chiare e precise, soprattutto nei riguardi della Scuola, oltre che della Sanità. In questo momento così difficile a livello mondiale, è emerso in modo inequivocabile il “ruolo centrale della scuola”. La pandemia ha fatto emergere l’importanza della “scuola in presenza” per le diverse implicazioni che sottendono al processo di educazione e di istruzione che interviene a diversi livelli. Lo stretto legame tra la scuola e il mondo scientifico, dell’università e della ricerca è innegabile. Oggi più che mai! Non possiamo più assistere al teatrino che imperversa dal punto di vista mediatico che serve a qualcuno solo per accaparrarsi l’audience o strappare qualche consenso elettorale. La scuola è e deve restare bene comune, ricchezza di valori costituzionali, patrimonio dell’umanità. Ad oggi, per gli addetti ai lavori, non è ancora chiaro cosa bisogna fare e come bisogna procedere a partire dai prossimi giorni, combattuti tra didattica a distanza e didattica in presenza, condizioni di sicurezza e diritto alla salute. Assistiamo ad una guerra di nervi che si gioca sul tempismo e sui ritardi dell’amministrazione, sulle paure dell’opinione pubblica, sul bisogno delle famiglie dovuto alla crisi economica in atto. Al riguardo precisiamo che la scuola non può e non deve essere condizionata dagli effetti della crisi economica che stiamo vivendo e subendo. Anzi nel momento attuale di crisi la scuola deve rappresentare il motore di sviluppo per il nostro paese attraverso un processo di rinnovamento e di cambiamento. E questo può e deve avvenire con il concorso di tutti. Siamo molto preoccupati per la situazione attuale legata all’emergenza pandemica che la scuola sta vivendo sul terreno di uno scontro ideologico senza precedenti. La FLC Cgil di Vicenza esprime vicinanza, solidarietà e rispetto verso tutte le istituzioni democratiche che in questo momento stanno svolgendo il proprio lavoro con dedizione e impegno. In particolar modo è vicina a tutti i lavoratori della scuola e agli operatori sanitari, che molto stanno facendo nel controllo e nella prevenzione della diffusione della Pandemia, ma soprattutto è vicina agli studenti e alle loro famiglie che sono le vittime di un sistema democratico allo stallo. Augurandosi che tutto possa finire al più presto, la FLC CGIL lancia un appello a tutte le forze politiche e democratiche del nostro paese affinchè prevalga il buon senso e la voglia di cambiamento, riportando al centro del dibattito e dell’agenda politica, economia e sociale la Scuola, l’Università e la Ricerca per un futuro di Libertà, di Pace e di Benessere.