19 Novembre 2021 - 9.36

Sesso orale se fai il vaccino: l’iniziativa in Svizzera per convincere i no vax

E se per indurre gli irriducibili del “No vaccino” fosse utile legare la fatale puntura ad una qualche forma premiale?
Visto che fino ad ora nulla è servito per schiodare i No Vax dal loro ferale rifiuto, né i cortei di bare a Bergamo, né le terapie intensive piene, né le limitazioni alla vita sociale con il Green Pass, perchè non sfruttare la naturale propensione italica al gioco, all’alea, alle gratificazioni premiali?
Abbiamo toccato con mano gli ignobili artifici messi in atto con il Supercashback, la lotteria degli scontrini voluta da Giuseppe Conte e cancellata da Mario Draghi, per accaparrarsi le vincite.
Chissà se dove ha fallito la ragione possa risultare vincente una qualche forma di ricompensa!
A dire la verità a collegare il vaccino a qualche incentivo “tangibile” per convincere gli scettici già nei mesi scorsi ci avevano pensato molte Autorità in alcuni Stati.
Ad esempio in Cina un’amministrazione locale alla periferia di Pechino regalava due scatole di uova agli ultra sessantenni dopo la seconda dose, mentre nella zona commerciale nei pressi di Piazza Tienanmen i vaccinati ricevevano un buono per un gelato gratuito. In altri quartieri della capitale in palio c’erano buoni acquisto per fare shopping, in particolare dai macellai; e in altre regioni del gigante asiatico, dopo la vaccinazione venivano offerti farina, tessuti, ali di pollo, premi in denaro o ingressi gratuiti ai parchi.
Negli Emirati Arabi Uniti, nella città di Dubai alcuni ristoranti applicavano uno sconto del 10% a chi aveva già ricevuto la prima dose, e del 20% dopo la seconda.
In India, a Rajkot, città del Gujurat, gli orafi regalavano forcine d’oro alle donne che si facevano vaccinare mentre agli uomini veniva offerto un frullatore a immersione. In altre regioni di questo immenso Paese venivano invece distribuiti snack, cancelleria, dolci, piatti di pollo, il tipico biryani (riso cotto con le spezie, in versione vegetariana oppure con carne, pesce, ecc) e ancora sconti sulle riparazioni auto. Il comune di Delhi Nord aveva optato per uno sconto fiscale del 5%.
In Russia ai cittadini stranieri residenti che accettavano di farsi vaccinare con il siero Sputnik , oltre al certificato timbrato veniva offerto un cono gelato.
Negli Stati Uniti le ricompense erano molto varie, ed in certi casi piuttosto insolite.
Tra i premi più ricorrenti c’erano birra, popcorn, videogiochi, gadget di ogni tipo, ciambelle, sconti per andare al ristorante e persino una busta di marijuana (sic!), oltre a ricompense in denaro sotto forma di buoni, con varie autorità federali, statali e locali che avevano firmato accordi di partenariato con farmacie, ristoranti, supermercati e club sportivi.
Così nel New Jersey, il governatore aveva lanciato la formula “Shot and a Beer”, ovvero vaccino e birra gratis, per i residenti di più di 21 anni.
A Washington, la sindaca aveva deciso anche lei di offrire una birra a chi si faceva vaccinare. A New York il governatore incentivava la vaccinazione con un biglietto gratuito ad una partita delle due popolari squadre di baseball, i New York Yankees e i New York Mets.
Nella Virginia Occidentale, il governatore aveva invece optato per buoni di risparmio di 100 dollari per incentivare la vaccinazione dei 16-35 anni, la fascia più difficile da convincere. Stessa cifra nel Maryland, per i dipendenti pubblici che accettavano di farsi immunizzare.
Tutto sommato nella maggior parte dei casi si trattava di incentivi che avevano più che altro un valore simbolico.
Ma in qualche caso la cosa si è fatta molto più seria, come in Ohio dove il governatore repubblicano Mike DeWine nello scorso mese di maggio ha provato a ingolosire i no Vax più scettici con il lancio di una lotteria che prevedeva una volta a settimana per cinque settimane un premio da un milione di dollari per chi si sottoponeva alla somministrazione. La cosa ha funzionato, tanto che le richieste di vaccinarsi erano aumentate del 55%, e del 94% fra i più giovani.
Alla fine si conferma che ci sono alcuni argomenti che possono indurre a superare qualsiasi riluttanza.
Una è sicuramente il denaro, l’altra potrebbe essere il sesso!
Certo per una pubblica Amministrazione la seconda opzione potrebbe risultare impossibile, ma non per un privato.
Ed infatti c’è chi non solo ci ha pensato, ma si è mosso in tal senso, mettendo in campo forse “l’ultima frontiera” della persuasione, quella che tocca un tasto particolarmente “sensibile”.
E così lo scorso ottobre il bordello viennese “Funpalast” ha organizzato nei suoi locali quella che ha chiamato la “lunga notte del vaccino”. Un’occasione unica per chi decideva di vaccinarsi, vista la ricompensa. Che prevedeva per ogni persona che si fosse fatta iniettare il siero anti-Covid un buono omaggio da 30 euro da spendere all’interno del locale.
Ma se la proposta di Funpalast era un po’ vaga circa le “prestazioni”, molto più chiara invece l’offerta del sex club di Ginevra “Delicious”, che a coloro che si sono appena vaccinati offrono un p….ino gratis.
La notizia è stata lanciata dal quotidiano svizzero Blich, che ha parlato di “nuove strade”, riferendo che il locale notturno sul proprio sito web ha scritto papale papale: “Per ringraziare le persone vaccinate per aver contribuito alla ripresa di una vita normale, il Club Delicious di Ginevra offre a ogni persona vaccinata al di sotto di tre giorni un pom…o, su presentazione di un certificato”
L’offerta è limitata nel tempo, ed è valida solo fino al prossimo 30 novembre.
Va ricordato che in Svizzera la prostituzione è legale, e che il Delicious non è del tutto nuovo ad iniziative del genere. Alcuni anni fa per il cosiddetto “café pipe”, un’offerta speciale sugli 80 euro per un caffè più sesso orale, ovvero con il cliente che rapido rapido si beveva un espresso, mentre una delle ragazze del club agiva, nascosta ai più come in una celebre sequenza di Scuola di Polizia.
Questa “pubblicità progresso” ha sollevato anche qualche perplessità, come dire, “ermeneutica”.
Così qualcuno si è chiesto se il “regalo” del Club ginevrino comporti una semplice toccata e fuga, o se la fellatio vada aggiunta ad un rapporto completo, regolato da apposito tariffario.
Qualcun altro si è chiesto invece il perchè di quel lasso di tempo di tre giorni dalla vaccinazione per ottenere il “premio”.
Sarà interessante conoscere se questa iniziativa alla fine avrà contribuito ad aumentare la percentuale dei vaccinati nella Confederazione Elvetica, le cui Autorità hanno in corso un’altra iniziativa decisamente più “istituzionale”, avendo lanciato la campagna “convinci un amico a vaccinarsi, con un premio di 50 franchi”.
Un’ultima notazione di tipo “linguistico”. In francese, lingua parlata a Ginevra, lo slogan dell’iniziativa del Delicious, “Un vaccine anti-Covid, une pipe offerte” non fa rima. In italiano “Un vaccino per un p…ino” sarebbe sicuramente suonato meglio, ma risulta un po’ meno raffinato.
Ma non credo che i fruitori del servizio ci faranno caso!

Whatsapp Tviweb
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA