Sì all’Autonomia dal Senato: esultano gli artigiani
Con il primo sì in Senato, l’autonomia del Veneto si fa più vicina. L’approvazione del DDL per l’attuazione dell’autonomia differenziata è una tappa importante ‘per’ un necessario cambiamento, se vogliamo rimanere competitivi in un mondo sempre più complesso e veloce, e non ‘contro’ gli altri territori italiani. Ci tengo a ribadirlo perché su questo tema fraintendimenti e pregiudizi non mancano, da ogni parte.
Il sì del Senato arriva dopo un referendum, datato 2017 e che nel vicentino ottenne un larghissimo consenso, e l’attesa della Riforma di 8 artigiani su 10 (pari all’85% degli intervistati) come ulteriormente evidenziato da un sondaggio realizzato da Confartigianato del Veneto ad aprile 2023.
Siamo convinti della necessità che il nostro Paese debba crescere con il contributo di tutte le realtà territoriali e per questo la spesa pubblica, al Nord come al Sud, deve essere responsabile, adeguata alla propria realtà, produttrice di valore vero e creatrice di servizi pubblici efficienti ed efficaci.
Ogni territorio ha le sue peculiarità, caratteristiche che si riflettono anche nelle produzioni locali, sorta di specializzazioni, che insieme formano la ‘filera’ del Made in Itlay tanto apprezzato nel mondo. Oggettivamente quindi non si può credere che le esigenze delle aziende, le necessità delle comunità, le domande dei cittadini, siano le medesime ovunque. Alle imprese serve un Veneto più forte in un Paese più efficiente in un’ottica di ‘competizione’ virtuosa tra sistemi regionali che riavvicini i cittadini alla politica. È come per la mano: ogni dito può muoversi in maniera indipendente, ma insieme diventano mano e possono agire in attività più complesse ed esercitare una forza maggiore.
Grazie ad una maggiore gestione del territorio e una reale autonomia delle istituzioni locali il Paese potrà quindi acquistare complessivamente più forza, sia da un punto di vista economico che istituzionale. Stato e Regioni devono aumentare efficienza e capacità di dare risposte alle economie e alle società locali, senza intralciarsi a vicenda, senza inefficienze, senza ‘assistenzialismi’ e spese improduttive, come troppe volte abbiamo visto in questi anni. Il testo passa ora alla Camera per la seconda lettura: confidiamo che tappe e meta siano chiare e che l’iter prosegua in modo lineare e senza ritardi.