10 Febbraio 2016 - 17.11

SOSSANO – Ragazza sequestrata, scarcerato il fidanzato

fes marocco

E’ stato scarcerato ed è tornato libero Hamid Chouichou, giovane marocchino arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver sequestrato a scopo di estorsione la sua fidanzata, una ventenne nata da genitori marocchini a Noventa Vicentina e residente a Sossano. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano, accogliendo la richiesta della difesa. Il collegio di giudici, presieduto da Luisa Savoia, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda di Venezia, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri.
Secondo l’ipotesi dell’accusa, l’uomo avrebbe finto di voler invitare in Marocco la fidanzata per presentarle i futuri suoceri e poi in realtà l’avrebbe sequestrata chiedendo anche un riscatto di 70mila euro. Il rapimento, poi, è stato denunciato in Italia dai familiari della ragazza e con l’aiuto delle forze dell’ordine marocchine a Fes (Marocco) la donna era stata liberata e due sequestratori sono stati arrestati. L’uomo era accusato di essere l’ideatore (fonte Ansa).

Le motivazioni del Riesame
Il difensore ha sostenuto l’assenza «dei gravi indizi di colpevolezza» e per i giudici «dalla lettura degli atti, ed in particolare dalle dichiarazioni rese» dalla giovane, dalla «sorella e dalla madre», pur «in presenza di elementi che chiamano in causa» il marocchino «quanto meno come soggetto a conoscenza di una vicenda che necessita di ulteriori approfondimenti, gli stessi non assumono la qualità di elementi gravemente indiziari in ordine alla sua partecipazione ad un sequestro di persona». Tra l’altro, il Riesame spiega che «la parte offesa non ha fornito elementi coerenti in ordine alla causale del rapimento, apparendo piuttosto singolare che il fidanzato abbia organizzato un sequestro di persona solo perché irritato da una richiesta pressante di conoscere i genitori». E la ragazza, sempre secondo i giudici, «non ha spiegato perché si sia determinata a recarsi in Marocco a conoscere i genitori del fidanzato pur risultando sposata con un suo amico». Inoltre la ragazza agli investigatori «riferiva che quando veniva liberata dalla polizia giudiziaria in Marocco i tre suoi sequestratori venivano tratti in arresto ma uno dei tre immediatamente scarcerato in quanto estraneo ai fatti». Alla sorella, però, «avrebbe riferito che al momento della liberazione uno dei tre si dava alla fuga».

La storia (notizia del sequestro, Tviweb 19 gennaio 2016)

I Carabinieri del Ros hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia nei confronti di Chouichou Hamid, cittadino marocchino che è indagato per sequestro a scopo di estorsione di una cittadina italiana di origini marocchine. Si tratta di una giovane di 21 anni, residente a Sossano e nata a Noventa Vicentina, che è stata liberata dopo una settimana di prigionia. A fare scattare le indagini del Ros e il provvedimento, la denuncia presentata lo scorso 30 novembre ai Carabinieri di Treviglio (Bergamo), dalla sorella della vittima. Si tratta di una giovane donna residente in provincia di Vicenza che era andata lo scorso 20 novembre in Marocco per conoscere i genitori del fidanzato, un marocchino residente in Italia. Era una trappola. Pochi giorni dopo la giovane è stata sequestrata proprio dal fidanzato e da due complici con lo scopo di ottenere un riscatto per la liberazione dalla famiglia. La richiesta era 70.000 euro. Le investigazioni, condotte dal Carabinieri del Ros in stretta collaborazione con la polizia del Marocco hanno consentito l’individuazione e l’arresto dei sequestratori e la liberazione della donna. Hamid Chouichou, pure lui marocchino, 38 anni, residente a Inzago nel Milanese è stato identificato come il mandante ed è stato rintracciato e arrestato a Milano dai carabinieri.
I genitori della ragazza sono due ricchi imprenditori marocchini, proprietari di numerose attività commerciali, trasferitisi in Italia per un lungo periodo di tempo prima di tornare in Marocco. Le loro tre figlie, invece, sono rimaste in Veneto: la 21enne rapita in Marocco, è ufficialmente residente a Pozzo D’Adda, ma ha sempre vissuto assieme alla sorella di 31 anni a Sossano nel Basso Vicentino. E’ stata imprigionata in una isolata località di campagna, legata, imbavagliata e minacciata con le armi. Per chiedere il riscatto, i sequestratori hanno contattato la sorella: se non venivano consegnati loro 70 mila euro l’avrebbero uccisa. L’operazione è stata portata a termine grazie alla collaborazione fra il Ros e le forze dell’ordine marocchine. La banda è stata rintracciata a Fes, dove era stato fissato un appuntamento per la consegna del riscatto. 

 

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