4 Dicembre 2024 - 17.19

Stati Generali della Terza Età: una sfida per il futuro dell’Italia

Vicenza si prepara ad ospitare, il 6 e 7 dicembre 2024, la prima edizione degli Stati Generali della Terza Età, un evento di rilevanza nazionale dedicato alle sfide e alle opportunità legate all’invecchiamento della popolazione.Promosso dall’Istituto Socio Culturale “Nicolò Rezzara” – Ets Vicenza, dall’Università Adulti/Anziani di Vicenza e da Uripa, con il patrocinio del Comune di Vicenza, di Anci e Anci Veneto, l’iniziativa si terrà presso il Centro congressi del Seminario Vescovile di Vicenza e vedrà la partecipazione di figure istituzionali, esperti e rappresentanti del mondo accademico e sanitario.La crescente longevità della popolazione è una delle più grandi sfide sociali ed economiche del nostro tempo. Con un’aspettativa di vita media di 81 anni per gli uomini e 85 anni per le donne, l’Italia è il secondo Paese più anziano al mondo dopo il Giappone, ma ha superato il paese nipponico per indice di vecchiaia. Questo parametro, che misura il rapporto tra giovani e anziani, è passato dai 58 anziani ogni 100 giovani nel 1980 a 175 ogni 100 giovani nel 2019. Le proiezioni delle Nazioni Unite indicano che, entro il 2050, gli over 65 supereranno gli under 25 nei Paesi occidentali, con l’Italia tra i primi a raggiungere questo traguardo.Questo il contesto su cui gli Stati Generali della Terza Età concentreranno l’attenzione per esplorare temi strategici come la silver economy, l’innovazione sanitaria, l’invecchiamento attivo e il benessere degli anziani. Particolare attenzione sarà dedicata alla crescente domanda di servizi per la popolazione over 80, inclusa l’assistenza socio-sanitaria e la cura della non autosufficienza. Inoltre, verranno affrontate le implicazioni economiche dell’invecchiamento, tra cui la sostenibilità del sistema pensionistico e la necessità di modelli di welfare inclusivi e innovativi.L’aspetto socio-sanitario, infatti, rappresenta solo una parte della cosiddetta silver economy, che abbraccia ambiti come la gestione degli immobili, i trasporti, la mobilità, il turismo e tutto ciò che riguarda l’invecchiamento attivo. Il fenomeno dell’invecchiamento ha un impatto significativo non solo sul piano sociale, ma anche su quello economico, incidendo sulla spesa pensionistica e sanitaria e sulla sostenibilità del sistema previdenziale. Per comprendere l’entità del problema, basta un dato: secondo l’Istat, entro il 2050 il 54 per cento della popolazione attiva (tra i 15 e i 65 anni) dovrà sostenere economicamente il restante 46 per cento, portando a un rapporto di uno a uno tra lavoratori e pensionati.Di fronte a questo scenario fin d’ora molto chiaro e indubbiamente complesso, gli Stati Generali della Terza Età si propongono di promuovere un confronto aperto e costruttivo tra istituzioni, esperti e cittadinanza, favorendo la definizione di politiche e strategie efficaci per affrontare le sfide dell’invecchiamento. L’evento rappresenta un punto di partenza per la costruzione di un futuro che valorizzi il ruolo della popolazione anziana nella società e garantisca loro benessere e dignità.«Ringrazio Luca Ancetti, Roberto Volpe e Vincenzo Riboni, ovvero le tre istituzioni che hanno promosso questa iniziativa, e il presidente di Anci Veneto Mario Conte – le parole del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai -. Quando ne abbiamo parlato qualche mese fa, ho subito risposto che noi come Comune ci siamo. Per la mole di impegno e la complessità organizzativa di un evento come questo, sapevamo che non sarebbe stato facile. Arrivare a portare gli Stati Generali della Terza Età qui a Vicenza, con un programma di livello nazionale, non è una cosa da poco: ci saranno molti ospiti che arriveranno da tutta Italia e questo da la dimensione di quello che si è riuscito a fare. Quello di cui si parlerà durante questi due giorni darà l’idea della grande urgenza e della complessità dei tempi che abbiamo davanti a noi, perché sicuramente nei prossimi anni servirà aumentare i posti nelle Rsa e gli aiuti alle famiglie, ma questo non basterà senza una politica complessiva per gli anziani. Serve mettere in testa questo tema all’agenda politica. Noi nel nostro piccolo, sul territorio, stiamo provando a dare un contributo in questa direzione. Serve mettersi in moto da ora: gli Stati Generali della Terza Età servono da un lato a sensibilizzare e dall’altro a riflettere sulle scelte da operare. Questa sarà la prima edizione e la Città di Vicenza è contenta di ospitare questi momenti di riflessione».«Le tematiche che affrontiamo oggi nel nostro quotidiano amministrativo, come la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, risalgono a una mancanza di visione e di investimenti che risale almeno a 20 o 30 anni fa – ha dichiarato il presidente Anci Veneto Mario Conte, collegato in videocall durante la conferenza -. Oggi però vogliamo essere lungimiranti, affrontando i temi del quotidiano con un occhio rivolto al futuro. Ci sono delle tematiche, a partire proprio dalla denatalità, che vanno invertite con politiche concrete e attuali, di cui potremo vedere i risultati però fra 15 o 20 anni. Per fare questo dobbiamo partire da una base scientifica importante, di esperienza, che è quella che porteranno ai vari tavoli di confronto i relatori di questi Stati Generali della Terza Età. Io parteciperò nel ruolo di presidente dell’Anci Veneto e lo farò con grande orgoglio, perché la sensibilità dei sindaci va in questa direzione. Quando noi ci prendiamo cura della nostra comunità, cerchiamo di investire nei limiti di quelle che sono le possibilità dei Comuni. Lo facciamo da una parte per incentivare le giovani coppie ad avere figli, e dall’altra per mettere nelle condizioni i nostri anziani di vivere nel migliore dei modi. I dati che affronteremo devono essere frutto di una visione politica molto più ampia, che passa certamente attraverso i Comuni, ma che interessa gli enti superiori, fino all’Europa. Ringrazio gli organizzatori: sono convinto che questo sarà un primo momento di confronto che vorrei si celebrasse ogni anno, perché i temi che affronteremo sono molto importanti per la nostra comunità. Grazie anche al sindaco Giacomo Possamai: la grande vittoria oggi è che c’è una generazione di politici che non vuole passare alla storia come quella che non ha provato a invertire la rotta».L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che si registra in ogni ambito sociale. A sottolinearlo Luca Ancetti, presidente Fondazione Università Adulti che si occupa prevalentemente di invecchiamento attivo: «La Fondazione Università Adulti di Vicenza ha raggiunto quest’anno i 5000 iscritti, registrando un amento del 20% dei corsisti rispetto al 2023. La crescita numerica non è dovuta, o almeno non solo, alla qualità del programma formativo proposto, ma è la conseguenza del fatto che nell’esercito degli over 65 entrano prepotentemente i figli del baby boom. È bastato questo dato per convincerci che bisognasse richiamare maggiore attenzione verso il mondo dei longennial, protagonisti di quella che possiamo identificare come la rivoluzione demografica e antropologica. Dal punto di vista della demografia è sufficiente dire che oggi nel mondo quasi 1 miliardo di persone ha raggiunto i sessant’anni, numero superiore a quello dei bambini e dei giovani mentre, entro la fine di questo decennio in Italia, gli anziani cresceranno di 10 punti diventando il 34% della popolazione. Questa grande massa di persone, che, grazie ai passi in avanti fatti dalla medicina, ha una aspettativa di vita di 85 anni, dovrà fare i conti però anche con una serie di fragilità, prima fra tutte la solitudine, conseguenza della rarefazione della rete parentale. Si stima che tra due decenni, il 37% delle famiglie italiane sarà costituito da un solo individuo. Per approfondire questo e i diversi altri temi che riguardano la Terza Età, dal valore della silver economy all’applicazione dell’Ia nelle Rsa, dalla carenza di personale medico-infermieristico alle risorse da destinare all’auto e non autosufficienza, si è pensato di dare vita agli Stati Generali e li abbiamo organizzati in Veneto, a Vicenza, nella speranza che questo territorio, la nostra città, si distingua come capitale di ospitalità, accoglienza e assistenza della popolazione anziana».In questo quadro di progressivo invecchiamento della popolazione, le strutture residenziali (Rsa) rappresentano una risorsa indispensabile per accogliere le persone anziane non autosufficienti non assistibili a domicilio.«La crescente domanda di accoglienza, registrata da Uripa con le sue oltre 350 Rsa che ospitano complessivamente più di 32.500 persone in Veneto, conferma il ruolo cruciale che queste strutture ricoprono. – dichiara Roberto Volpe, presidente Uripa – Proprio quest’anno, Uripa celebra 50 anni di dedizione all’assistenza e alla cura dei nostri anziani testimoniando l’evoluzione delle “Case di Riposo”, diventate in un secondo momento Residenze per Anziani; nel tempo ha visto alzarsi progressivamente l’età media degli ospiti fino ad arrivare all’attuale situazione del 90 per cento di ospiti non autosufficienti e oltre il 70 per cento con disturbi del comportamento. Segnali chiari di un sistema socio-assistenziale che deve essere continuamente rafforzato e innovato. Sono dati che evidenziano con forza l’urgenza di sviluppare politiche coordinate e sinergiche. Questo evento non dev’essere solo un momento di riflessione, ma un punto di partenza per costruire una visione strategica condivisa, che tenga conto delle sfide demografiche, economiche e sociali. In Veneto, ad esempio, gli over 80 sono oggi circa 370.000, ma secondo le proiezioni nel 2050 saranno 640.000: un aumento significativo che richiede una pianificazione adeguata capace di garantire il benessere degli anziani e la sostenibilità del sistema. È nostro obiettivo promuovere un confronto costruttivo tra istituzioni, esperti e cittadini, puntando a un invecchiamento attivo, dignitoso e partecipato per tutti».La longevità della popolazione italiana non è un aspetto da sottovalutare. «Nel nostro Paese si registra il progressivo aumento dell’aspettativa di vita al punto che l’Italia risulta essere il secondo Paese più longevo del mondo – afferma Vincenzo Riboni, Presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Rezzara –. La longevità è certamente una conquista ma va combinata con la riduzione progressiva delle nascite, situazione che ha già iniziato a produrre effetti, ai quali la società fatica ad adeguarsi. L’Istituto Rezzara a partire dal Convegno sulla “Denatalità”, intende impegnarsi con le altre realtà del Territorio, nell’approfondire e sviluppare la questione legata ai Grandi Anziani e alla Non autosufficienza. Questo nostro tempo ci dà l’opportunità per riflessioni e analisi volte a disegnare i parametri di una situazione che vedrà aumentare in modo significativo il numero dei Grandi Anziani. Di fronte alle tante fragilità della vita, sarà anche l’occasione per tentare proporre soluzioni da adottare perché la persona anziana sia protagonista della vita sociale».
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