Storico ad Ancona: c’è il sì per il primo suicidio assistito in Italia
Dopo un iter lungo e faticoso, è arrivato il sì del Comitato etico dell’Azienda sanitaria: per la prima volta arriverà sarà possibile eseguire un’eutanasia legale. Ha vinto Mario, da lungo ridotto quasi ad un vegetale, che ha scritto ad un amico: “Adesso mi sento più leggero”. Decisivo l’appoggio dell’associazione Luca Coscioni.
La notizia storica arriva ad Ancona, dove il comitato etico dell’azienda sanitaria di riferimento, la Asur Marche, ha deciso che nel caso di Mario ci sono gli estremi per accedere al farmaco legale. Quattro le condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale in merito:
1) Il soggetto deve essere tenuto in vita da trattamento di sostegno vitali
2) Deve essere affetto da una patologia irreversibile
3) La sua patologia è fonte di sofferenze intollerabili
4) L’uomo è pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli
Mario, tetraplegico e costretto all’immobilità assoluta da dieci anni, sarà il primo protagonista di una pagina storica per tutta l’Italia. L’operazione dell’associazione Luca Coscioni, che in estate ha raccolto un milione e 240 mila firme, è stata fondamentale per arrivare al referendum che si terrà a breve. L’uomo avrà comunque la possibilità di cambiare idea anche all’ultimo istante e potrà anche autosomministrarsi il farmaco, senza che intervenga nessun medico.
Mario aveva avuto l’ok anche per andare a morire in Svizzera, dove è consentito il suicidio assistito, ma ha scelto poi di seguire le indicazioni della Corte Costituzionali. Ci sono voluti 13 mesi di iter e di visite di equipe di medici e psicologi. Alla fine, tutti i requisiti sono stati riscontrati e ora, Mario, potrà morire come da sua richiesta.