28 Giugno 2024 - 16.18

Studenti di Design all’Università di Vicenza con le aziende per il progetto ‘Time to Change’

Circa un centinaio di studenti del I e II anno del corso di laurea in Design
si sono cimentati su questo tema, sviluppando progetti con il coinvolgimento di aziende
del territorio sotto la supervisione di affermati designer.
Oggi l’evento conclusivo con l’esposizione dei progetti degli studenti

Non è solo questione di bellezza e funzionalità, il buon design può anche avere la forza di cambiare i comportanti delle persone, incentivandole ad agire in modo virtuoso in relazione a particolari valori. È il cosiddetto “Design for Behavioural Change”, motivo ispiratore della seconda edizione estiva dei Vicenza Design Workshop, intitolata appunto “Time to Change”, organizzata dall’Università Iuav di Venezia a Vicenza come momento conclusivo dell’anno accademico.

L’iniziativa si è concretizzata in 5 workshop che hanno visto la partecipazione di circa un centinaio di studenti del I e II anno, che nell’ultima settimana hanno lavorato in gruppi misti su tematiche progettuali suggerite da alcune importanti realtà aziendali del territorio, sotto la supervisione di alcuni affermati designer. I progetti sono stati esposti oggi presso lo stabile di piazza San Biagio che dal prossimo anno accoglierà studentesse e studenti del corso di Design e che per l’occasione è stato eccezionalmente messo a disposizione in anteprima.

Più in dettaglio, il primo workshop – “Luce nomade” – aveva per argomento la progettazione di una lampada portatile realizzata tramite stampaggio rotazionale che soddisfi le nuove esigenze dell’outdoor contemporaneo; Un tema proposto dall’azienda Euro3plast, mentre a guidare gli studenti sono stati i designer vicentini Alberto Brogliato e Federico Traverso.

S’intitola invece “Cimbrian Tales” il workshop organizzato in collaborazione con GAL Montagna Vicentina e con il designer Dario Buzzini, dedicato all’ideazione di nuove forme di interazione e comunicazione sui possibili futuri del territorio montano vicentino per far sì che i giovani abitanti si ri-appassionino al loro territorio.

Un terzo gruppo di studenti si è invece cimentato nella sfida creativa di progettare giocattoli in legno di recupero che stimolino le capacità manuali nei bambini e ragazzi, utilizzando l’innovativo metodo di progettazione Re-criatividade, da cui ha preso il titolo il workshop “Toys Re-Criatividade”, in collaborazione con il designer portoghese Antonio Da Cruz Rodriguez e con il consorzio Rilegno.

Sostenibilità in primo piano anche nel workshop “Meno littering grazie al nudge”, dove la parola inglese “littering” indica il fenomeno della dispersione dei mozziconi di sigarette, che può essere ridotto anche attraverso la progettazione e riprogettazione di alcuni oggetti secondo le strategie nudge, ovvero che spingono in modo spontaneo le persone verso comportamenti più virtuosi. In questo caso le aziende coinvolte erano tre (Lorenzin srl, Erion Care, Re-Cig) con il supporto della designer Irene Ivoi.

Infine, nel quinto workshop, “Evoluzione mobile”, è stato chiesto agli studenti di progettare prodotti indossabili utili nella mobilità urbana del futuro, che sarà oggetto di notevoli cambiamenti dovuti al variare delle abitudini (nascita di nuovi impieghi, commuting, …) e all’introduzione di nuove tecnologie e mezzi di trasporto; il tutto in partnership con D-Air Lab e con il supporto del designer Alberto Piovesan.

«Quest’anno abbiamo posto gli allievi di fronte ad un tema molto suggestivo e anche di grande attualità – spiegano la prof.ssa Laura Badalucco e il prof. Giovanni Borga, curatori di questa edizione dei workshop del corso di laurea in Design -, ovvero la possibilità attraverso il design di incidere in modo concreto nell’agire delle persone, ad esempio favorendo l’adozione di comportamenti all’insegna della sostenibilità. Inoltre, come sempre nei nostri workshop tutti i concept di prodotto sviluppati dovevano potersi calare anche in un’ottica di mercato, in quanto coerenti con un brief proposto direttamente dalle aziende. Il tutto in tempi serrati, perché gli studenti devono abituarsi anche a rispettare le scadenze e a lavorare sotto pressione, proprio come accadrà nei loro futuri contesti lavorativi».

Un format che nel territorio vicentino ha subito trovato terreno fertile, come sottolinea Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza: «I workshop rappresentano una vetrina per il corso di laurea in Design e per i suoi studenti di fronte alle aziende del territorio, ma sempre di più sono anche uno stimolo nei confronti di queste ultime a ripensare il design di molti prodotti e studiare nuovi concept. Sappiamo che in breve tempo il corso di laurea in Design è riuscito a costruirsi una importante rete di collaborazioni con importanti realtà del territorio. Questo dimostra ancora una volta la bontà della scelta di Iuav di organizzare a Vicenza questo corso di laurea e la crescente attenzione da parte delle aziende vicentine e del Nord Est in generale per un’innovazione che non nasce solo dall’applicazione di mera tecnologia, ma anche dalla capacità di leggere i nuovi bisogni della società e interpretarli in modo creativo».

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