23 Aprile 2025 - 14.56

Studio choc: inquinanti eterni nei vini e bevande europei, livelli 100 volte superiori all’acqua potabile

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Uno studio choc lancia l’ennesimo allarme sull’inquinamento invisibile ma pervasivo che entra ogni giorno nelle nostre vite attraverso ciò che beviamo. Secondo le analisi condotte dal Pesticide Action Network Europe (PAN Europe), tracce significative di acido trifluoroacetico (TFA) – un composto tossico legato ai pesticidi PFAS e potenzialmente dannoso per la fertilità – sono state rilevate in tutte le bottiglie di vino esaminate in un recente studio condotto su 49 etichette provenienti da 10 paesi europei, tra cui anche l’Italia.

La concentrazione media di TFA riscontrata nei vini è stata di 110 microgrammi per litro, con picchi che hanno raggiunto i 320 µg/l, circa 100 volte superiori ai livelli trovati nelle acque superficiali e potabili. Lo studio è stato pubblicato con il titolo eloquente: “Messaggio dalla bottiglia: il rapido aumento della contaminazione da TFA nell’UE”.

Ma non è tutto. Il 94% dei vini analizzati conteneva anche residui di pesticidi, fino a otto differenti, inclusi i fungicidi fluopyram e fluopicolide, appartenenti alla famiglia dei PFAS. Secondo Générations Futures, “i vini con le maggiori quantità di TFA contenevano anche, in media, il doppio dei pesticidi rispetto a quelli meno contaminati”. I vini biologici coltivati su suoli privi di chimica da decenni, invece, mostravano livelli nettamente inferiori, come confermato dal professor Michael Müller dell’Università di Friburgo: “Un campanello d’allarme per un’azione decisa”.

Lo studio sottolinea anche un altro aspetto preoccupante: la presenza di sostanze tossiche risulta ancora più elevata nei vini prodotti dopo il 2010, mentre nessuna traccia sospetta è stata riscontrata nei vini imbottigliati prima del 1988, confermando la recente origine del fenomeno.

Un dato che allarma Bruxelles. «Queste conclusioni costituiscono un chiaro segnale d’allarme per l’UE», afferma Salomé Roynel, project manager di PAN Europe. Il prossimo maggio, gli Stati membri saranno chiamati a votare sulla proposta della Commissione Europea di vietare il flutolanil, un pesticida PFAS che emette TFA. «Ci auguriamo – insiste Roynel – che comprendano l’importanza di questo voto per il futuro della nostra acqua, del nostro cibo e della nostra salute».

Secondo François Veillerette, portavoce di Générations Futures, «l’Europa deve agire con urgenza. Quello che stiamo vedendo oggi è probabilmente solo la punta dell’iceberg».

Anche se alcuni esperti, come Hans Peter Arp dell’Università norvegese di scienza e tecnologia, sottolineano che i risultati sono in linea con le conoscenze scientifiche attuali, cresce la preoccupazione: i TFA, proprio per la loro persistenza ambientale, soddisfano i criteri di una vera e propria “minaccia planetaria” con effetti potenzialmente irreversibili sugli ecosistemi.

Il contenuto delle nostre bottiglie non è più solo una questione di gusto, ma di salute pubblica e responsabilità politica.

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