10 Settembre 2019 - 10.42

Teatro Olimpico, dal 19 settembre il 72° Ciclo di Spettacoli Classici

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Ancora pochi giorni e prenderà avvio il 72° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, direzione artistica di Giancarlo Marinelli, dal titolo “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani” una evidente inversione semantica della citazione di Menandro “Muore giovane chi è caro agli Dei”. Dopo l’evento-spettacolo – un’anteprima del Festival – dell’aprile scorso al Teatro Olimpico di Vicenza, che ha visto protagonisti il direttore artistico e alcuni degli interpreti che saranno in scena negli spettacoli, entra nel vivo la nuova, attesa edizione del Festival, la prima del biennio firmato Marinelli. L’avvincente narrazione della primavera, guidata da Giancarlo Marinelli e accompagnata dalla multivisione di Francesco Lopergolo, ha proposto al pubblico una serie di brevi anticipazioni degli spettacoli in programma al Teatro Olimpico – dal 19 settembre al 27 ottobre – tutte produzioni (tranne una) che saranno presentate a Vicenza in prima assoluta, concepite dagli autori appositamente per lo spazio palladiano.

La 72° edizione della rassegna teatrale al Teatro Olimpico è promossa dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e l’Accademia Olimpica, realizzata con il sostegno della Regione del Veneto.

“Sta per aprirsi una nuova stagione del ciclo di Spettacoli Classici affidata a Giancarlo Marinelli che ha studiato un programma tenendo conto di alcuni elementi che ho ritenuto indispensabili per dare una vera svolta – sottolinea con soddisfazione il sindaco Francesco Rucco -. Mi piaceva l’idea che all’Olimpico si tornasse da dove tutto era iniziato, ai classici greci che sono alla base della nostra cultura, e che i classici fossero visti per quello che sono: capaci, con un linguaggio che non tramonta mai, di arrivare tanto ai giovani quanto al pubblico di ogni età. Ed ecco che con il direttore artistico abbiamo immaginato una nuova stagione di classici all’Olimpico, di idee e di testi che dagli antichi arrivassero ai nostri giorni, ai nostri giovani.  Così, di concerto con l’Accademia Olimpica e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, è nato un ciclo di spettacoli, pensato su un arco di due anni, che ci auguriamo possa essere apprezzato dal pubblico”.

“È una grande responsabilità e motivo d’orgoglio guidare questa nuova avventura che intende rimettere al centro della scena una duplice visione della classicità: da un lato l’aspetto rivoluzionario degli eroi greci nella tragedia e l’essere giovani come eterna condizione del teatro classico, dall’altro l’importanza di questo prezioso spazio teatrale, unico al mondo: perchè abitare il Teatro Olimpico, significa sostenere e far vivere la sua monumentale bellezza. Il programma 2019 presenta infatti solo prime assolute concepite per questo luogo, opere in grado di dialogare con lo spazio e con la classicità definita da Palladio e Scamozzi” afferma il direttore artistico, rientrato a Vicenza dopo il fortunato debutto del “Mercante di Venezia” – di cui Marinelli ha firmato la regia – nell’ambito dell’estate teatrale veronese, con Mariano Rigillo nel ruolo di Shylock che fu di Giorgio Albertazzi. E proprio con un omaggio all’ultimo grande imperatore del teatro italiano prenderà avvio la nuova edizione del Ciclo dei Classici, giovedì 19 settembre alle 21.00.

Il 72° Ciclo di Spettacoli Classici si aprirà dunque con una dedica artistica a uno dei grandi maestri della scena italiana, più volte protagonista sul palcoscenico del Teatro palladiano: Giorgio Albertazzi. A lui, e al suo “Memorie di Adriano”, Maurizio Scaparro, regista profondamente legato al Teatro Olimpico, dedica questo evento unico – realizzato con la collaborazione di Ferdinando Ceriani – con Pino Micol interprete di “Frammenti di Memorie di Adriano” – in programma dal 19 al 22 settembre -un testo originale costruito a partire dall’opera di Marguerite Yourcenar, con i commenti e gli scritti personali annotati sul copione di Albertazzi; melodie e canto sono di Evelina Meghnagi, in scena i musicisti Arnaldo Vacca e Cristiano Califano, con il danzatore Federico Ruiz nel ruolo di Antinoo, coreografie di Eric Vu An, multivisione di Francesco Lopergolo. Nello spettacolo, in questa versione speciale solo per il palcoscenico dell’Olimpico –  produzione Teatro Ghione, coproduzione Fondazione Teatro della Toscana – frammenti del discorso poetico e il senso dell’umano alla fine dell’esistenza dell’imperatore si intrecciano profondamente in questo omaggio unico a Giorgio Albertazzi.

Sarà una prima nazionale, il secondo appuntamento del programma, previsto il 27 e il 28 settembre: “Apologia di Socrate”, adattamento e regia di Alessandra Pizzi, protagonista un intenso Enrico Lo Verso, inuno spettacolo che registra quasi il tutto esaurito già da qualche settimana (produzione Ergo Sum).L’Apologia è sicuramente l’opera più ricca d’informazioni sul pensiero di Socrate e appare come un’incondizionata difesadella figura e degli insegnamenti del maestro di fronte alle gravi accuse che lo avevano portato al processo; la sua condanna a morte diventa così l’archetipo dell’errore giudiziario, dramma di tutti i tempi. La poliedrica regista pugliese che firma il testo e lo spettacolo, da alcuni anni si occupa della riscrittura dei classici; da ricordare, tra i suoi lavori, “Folli(e) d’amore. Tutti pazzi per Shakespeare” del 2015; “Uno nessuno centomila” del 2016, adattamento teatrale del romanzo di Luigi Pirandello, interprete Enrico Lo Verso, e ancora “Metamorfosi, altre storie oltre il mito” dedicato alle Metamorfosi ovidiane, che ha debuttato al Teatro antico di Segesta nel 2017, protagonista Enrico Lo Verso.

Sarà un viaggio di sola andata, quello verso “Medea”,il terzo appuntamento della programmazione – ancora una prima nazionale – dal testo originale di Euripide,previsto il 4, 5 e 6 ottobre, un progetto che vede come interprete principale Romina Mondello, giovane e talentuosa attrice, affiancata in scena da Alessandro Averone nel ruolo di Giasone, attori, musicisti e cantanti, per la regia di Emilio Russo, direttore artistico di Tieffe Teatro – Teatro Menotti, Milano. Ed è lo stesso Euripide – come ci dice il regista – che dissemina tra le parole e le azioni della tragedia le tracce di un percorso che arriva sino a noi, distratti e corrotti dalla perdita di un orizzonte etico, ma ancora sensibili, nonostante tutto e malgrado noi stessi, alla ricerca del senso e della direzione di quella “cosa” che continuiamo a chiamare umanità. Dentro questo viaggio vive Medea, nella forza immutata e straordinaria della narrazione tragica, nella sua tensione drammatica e minacciosa, nel formidabile sviluppo dei conflitti interiori dei due protagonisti e tra i vari personaggi. Anche per questo spettacolo non restano molti biglietti.

E ancora una prima nazionale – “Ecuba” -per il quarto spettacolo, una produzione del Centro Teatrale Bresciano che propone una rivisitazione del testo di Euripide a cura della drammaturga irlandese Marina Carr (nella traduzione di Monica Capuani), regia di Andrea Chiodi, in programma l’11, 12 e 13 ottobre. Rivive in questa versione – mai rappresentata prima in Italia – tutta la tragedia degli antichi e dei contemporanei: c’è l’universale disperazione di una madre, la lotta dei figli, la crudeltà del potere, la solitudine e l’umiliazione dei vinti. Dominante e ineluttabile resta il tema della guerra, non più come fatto storico o mitologico, ma come scontro diretto e feroce nella mente dei personaggi, un conflitto che diventa sempre più privato e interiore. Viene costruita una vertiginosa narrazione ad incastro tra i personaggi, rimontando i materiali della tragedia classica, con personaggi che diventano narratori di una vicenda terribile e umanissima. Gli interpreti, con Elisabetta Pozzi nel ruolo della protagonista, sono: Alessandro Bandini, Valentina Bartolo, Luigi Bignone, Fausto Cabra, Federica Fracassi, Federico Vanni.

Una visione off, fuori dagli schemi classici e dallo spazio performativo del Teatro Olimpico, sarà la quinta proposta – “Medea per Strada” -in programma dal 1° al 13 ottobre, alle 18.00 e alle 21.00, uno spettacolo on the road, per le strade di Vicenza. Il lavoro, già presentato in altre città – ideazione e regia di Gianpiero Borgia, drammaturgia di Elena Cotugno e Fabrizio Sinisi, una produzione Teatro dei Borgia – è una performance itinerante che si svolge in un furgoncino (sono previsti 7 spettatori a replica), un’immersione totalizzante nel degrado. Per le 26 repliche a Vicenza, i biglietti sono esauriti da tempo. Il furgone, allestito come un teatrino o un postribolo viaggiante, parte e percorre tutte le strade della prostituzione, a volte vicine a quelle delle nostre case; la performance teatrale è frutto di un lungo e intenso lavoro di approfondimento con assistenti sociali e associazioni di volontariato. Si tratta di un’esperienza che va ben oltre la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, 70 minuti di profonda condivisione accanto ad una persona vera, interpretata con grande forza e convincimento da Elena Cotugno.

Ancora una tragedia,ma innocente, quella dell’appuntamento con i più giovani, tre produzioni di teatro classico per ragazzi e le loro famiglie, fatto da adolescenti dai 12 ai 18 anni, preparati da un team di professionisti e coordinati da Tema Cultura,associazione di promozione sociale e culturale riconosciuta dalla Regione Veneto. Diretti da Giovanna Cordova, regista ed autrice teatrale, i giovani attori porteranno sulla scena dell’Olimpico tre esperienze di teatro classico, dal mito alla tragedia, utilizzando linguaggi scenici adattati alla loro età. Le date e i titoli de La Tragedia Innocente sono: il 29 settembre, “Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua”, il 13 ottobre “Ecuba. Ares: il dio della carneficina” e il 20 ottobre “Dalla parte di Orfeo”. Testi (adattamenti) e regia dei tre lavori sono a cura di Giovanna Cordova, mentre coreografie e movimenti scenici sono di Silvia Bennet. La guida alla lettura dei testi, il loro studio e la loro interpretazione, sono stati pensati come occasioni di conoscenza e di approfondimento, un’esperienza di teatro ‘tagliata a misura’ dell’essere giovani e dell’essere ‘eroi’ dei protagonisti teenager.

E ancora un omaggio e una dedica al genio di Andrea Palladio, che del Teatro Olimpico fu il creatore, sono previsti per il settimo e ultimo titolo del Ciclo di Spettacoli Classici, una celebrazione che prenderà vita nelle parole di Vittorio Sgarbi in una esclusiva Lectio Olimpica, una lezione-spettacolo su “Palladio e l’ordine del mondo”, di cui il celebre critico e storico dell’arte sarà autore e protagonista, in programma il 26 e il 27 ottobre. I biglietti per le due date sono tutti esauriti.

Gli spettacoli al Teatro Olimpico (Stradella del Teatro Olimpico, 8) iniziano alle ore 21.00, mentre le recite della Tragedia innocente sono in programma alle ore 17.00 le prime due (29 settembre e 13 ottobre), alle 11.30 la terza (20 ottobre).

Per introdurre, discutere e approfondire i temi legati agli spettacoli del 72° Ciclo dei Classici, sono realizzati, in collaborazione con l’Accademia Olimpica, gli Incontri aperti al pubblico; saranno realizzati nell’Antiodeo del Teatro Olimpico; la partecipazione è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il programma degli Incontri prevede per “Frammenti di Memorie di Adriano”, l’appuntamento di sabato 21 settembre alle 18.00, con Maurizio Scaparro, Ferdinando Ceriani e Pino Micol rispettivamente regista, collaboratore e interprete del primo lavoro in scena, moderato da Cesare Galla, giornalista, critico musicale e Accademico Olimpico. Il secondo Incontro, collegato ad “Apologia di Socrate” è in programma venerdì 27 settembre alle 18.00, protagonisti Umberto Curi (professore emerito di Storia della Filosofia all’Università di Padova) e Luciano Chiodi (docente di latino e greco al liceo classico Pigafetta di Vicenza), moderati da Stefano Girlanda, giornalista del Giornale di Vicenza, responsabile delle pagine spettacoli del quotidiano.

Il terzo Incontro, dedicato a “Medea”, è previsto per sabato 5 ottobre alle 18.00, e vedrà Antonio Stefani, giornalista e critico di teatro del Giornale di Vicenza, moderare il dialogo tra Monica Centanni (docente universitaria allo IUAV a Venezia, filologa e studiosa del teatro antico) e Paolo Puppa (accademico, drammaturgo e scrittore). “Ecuba | Metateatro (e Meta chissà): alle frontiere della scrittura teatrale” è invece il titolo dell’ultimo Incontro, in programma sabato 12 ottobre alle 18.00, la XIV edizione del Laboratorio Olimpico coordinato da Roberto Cuppone, realizzato in collaborazione con l’Accademia Olimpica, a cui parteciperanno l’autrice del testo, Marina Carr e la  sua traduttrice Monica Capuani.

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