Terremoto in Giappone: sono più di 300 le persone disperse
Una settimana dopo la tragedia, lunedì le autorità locali hanno rivisto drasticamente il numero delle persone scomparse in seguito al potente terremoto di Capodanno nel Giappone centrale, raggiungendo ora le 323 persone.
La maggior parte dei dispersi è stata segnalata nella città di Wajima, uno dei luoghi più colpiti della penisola di Noto, sul Mar del Giappone. Il bilancio provvisorio in tutta la regione dopo il disastro ammonta a 168 morti e 565 feriti.
Le ricerche continuano e i soccorritori restano fiduciosi. Sabato scorso un novantenne è riuscito a essere estratto dalle macerie … vivo. La donna è stata ritrovata viva tra le macerie della sua casa crollata a Suzu, all’estremità della penisola duramente colpita da questa catastrofe che ha provocato almeno 126 morti.
Difficoltà per i soccorritori
Il terremoto, seguito da centinaia di scosse di assestamento, ha causato migliaia di frane, crolli di edifici e strade e incendi. Ha scatenato uno tsunami con onde alte più di un metro anche sulla costa della penisola di Noto, una stretta striscia di terra lunga circa 100 chilometri che si estende nel Mar del Giappone. La scossa è stata avvertita fino a Tokyo, a 300 chilometri di distanza.
Migliaia di soccorritori provenienti da tutto il Giappone hanno dovuto fare i conti con la neve caduta lunedì sulla penisola di Noto, depositandosi in strati di oltre 10 cm, e con temperature che non superavano i 4°C.
Si temono nuove frane dovute alle precipitazioni e la presenza di ghiaccio complicherà ulteriormente la circolazione sulle strade danneggiate dal sisma, hanno avvertito le autorità. I servizi di emergenza continuano inoltre i loro sforzi per raggiungere più di 2.000 persone, talvolta in situazioni critiche, isolate a causa delle strade danneggiate dal terremoto, e per consegnare loro cibo e attrezzature.