Test sierologici volontari per bancari, assicurativi ed esattoriali, in prima linea contro il COVID-19
La Regione Veneto risulta fra le migliori quanto a risultati nel contenimento dell’epidemia da coronavirus.
Dopo la prima fase, nella quale si è dovuto affrontare l’aggressività del COVID- 19 senza avere a disposizione alcun protocollo sanitario, e nella quale è risultata vincente la strategia dell’effettuazione del
maggior numero di tamponi oro-faringei, adesso che faticosamente si è arrivati alla cosiddetta Fase 2, quella della ripartenza dopo il lockdown, il Governatore Luca Zaia ha annunciato che saranno fatti test
sierologici di massa sulle persone che durante la quarantena hanno lavorato o sono state particolarmente esposte al contagio, quali le forze dell’ordine e di soccorso, i volontari socio sanitari, i dipendenti
municipali, gli addetti alla filiera alimentare ecc.
Questi test sierologici sono ovviamente finalizzati a mappare l’estensione del virus ma anche ad individuare coloro che sono entrati in contatto con il COVID-19, e quindi hanno sviluppato gli anticorpi.
Coloro che risulteranno positivi al test saranno poi sottoposti al tampone per una eventuale quarantena in modo da tutelare la salute dei i lavoratori stessi e dei loro familiari.
“Come Segreteria Regionale – recita un comunicato della Uilca – riteniamo che la salvaguardia della salute debba essere il primo obiettivo delle Autorità politico-sanitarie.
Anche i bancari hanno affrontato il COVID-19 facendo il loro dovere: lavorando! Come gli operatori sanitari, come gli addetti alla grande distribuzione ed alla logistica, i lavoratori del
credito, assicurazioni ed esattorie hanno fornito il loro servizio, ritenuto essenziale dallo Stato, anche nei giorni più cruenti dell’epidemia, quando scarseggiavano i dispositivi di protezione individuale, quando le
strutture bancarie non erano ancora state adeguate, le modalità di accesso della clientela non ancora regolate ed i protocolli non ancora definiti. Anche i bancari hanno pagato un conto salato al virus,
quantificabile in 16 morti e più di un migliaio di contagiati di cui molti in Veneto.
Per questi motivi chiediamo alle Banche operanti nel Veneto di trovare un accordo con l’Autorità Regionale, sulla linea tenuta da quest’ultima, ovviamente sostenendo i relativi costi economici, finalizzato
all’inserimento dei propri dipendenti nel piano massivo di test sierologici annunciato da Zaia per le categorie a maggior rischio.
Ovviamente qualora il test massivo venisse programmato, la sottoposizione allo stesso potrà avvenire solo su base volontaria, nel rispetto dalla privacy di ogni lavoratore.
La Uilca del Veneto si aspetta una convinta adesione della Banche venete a questa nostra richiesta, finalizzata come sempre alla salvaguardia della salute e delle condizioni di lavoro degli operatori del settore credito”.