7 Aprile 2025 - 10.55

Texas, bambini muoiono per morbillo. Bufera sulla gestione del ministro di Trump no vax

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Due bambini sono morti di morbillo in Texas, epicentro di una violenta ondata epidemica che ha già fatto registrare quasi 500 casi dallo scorso gennaio. L’ultima vittima è una bambina di 8 anni, deceduta giovedì 3 aprile in un ospedale di Lubbock per insufficienza polmonare dovuta alla malattia. Non era vaccinata, come confermato dalle autorità sanitarie statali. Solo poche settimane prima, a fine febbraio, sempre a Lubbock, era morto un altro minore non vaccinato: era il primo decesso per morbillo negli Stati Uniti in quasi dieci anni.

La vicenda sta accendendo polemiche feroci sulla gestione dell’epidemia da parte del ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr., da tempo noto per le sue posizioni scettiche sui vaccini. Anche se di recente ha corretto il tiro, affermando su X che «il vaccino MPR è il modo più efficace per prevenire la diffusione del morbillo», il danno sembra ormai fatto. Operatori sanitari e esperti lo accusano di aver minimizzato la portata dell’emergenza, contribuendo a un clima di diffidenza che ha favorito il crollo delle vaccinazioni.

Il morbillo era stato ufficialmente dichiarato debellato negli USA nel 2000 grazie a un’ampia copertura vaccinale, ma negli ultimi anni — complici la pandemia di Covid-19 e la crescente influenza dei movimenti no-vax — i contagi sono tornati a salire. Finora, nel 2025, sono stati segnalati oltre 600 casi in tutto il Paese, di cui quasi 500 in Texas, uno degli Stati americani più colpiti e con le coperture vaccinali più basse.

Le autorità sanitarie ribadiscono che il vaccino contro il morbillo, obbligatorio a partire dai 12 mesi di età, è sicuro ed efficace: protegge il 93% dei bambini con una dose e il 97% con due. Il virus, estremamente contagioso, si diffonde per via aerea e può causare complicanze gravi come polmonite, encefalite e morte.

Intanto RFK Jr., recatosi personalmente a Lubbock per incontrare la famiglia dell’ultima vittima, continua a camminare sul filo: riconosce la “gravità” della situazione, ma resta sotto accusa per aver favorito un clima che ha reso possibile un ritorno così drammatico di una malattia evitabile.

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