16 Marzo 2015 - 18.18

THIENE – Danza, al Comunale atmosfere dark con Gisele

Giselle Junior Balletto di Toscana copyright Fulvio Impiumi (12)

La grande danza sbarca al Teatro Comunale di Thiene, con “Gisele”, di Eugenio Scigliano, domenica 22 marzo alle 18.30. Sul palco il Balletto Junior di Toscana, giovanissima compagnia con promettenti ballerini.
Per affrontare Giselle, caposaldo e sintesi del Romanticismo coreografico, Eugenio Scigliano torna diretta-mente alle fonti poetiche e letterarie del balletto. Proprio partendo dalla suggestiva leggenda delle Wilis che Heinrich Heine evocò nel suo libro sulla Germania e tanto suggestionò Theophile Gauthier nello scrivere lo scenario di Giselle, il coreografo si immerge direttamente nell’atmosfera gotica e notturna tanto cara alle culture nordiche, della quale il tema dell’irresistibile passione amorosa legata all’idea della ‘non-morte’ è fulcro portante. Con molte altre creature destinate a vagare inquiete nell’aldilà create dalla letteratura romantica ( si pensi solo ad una delle più grandi, Catherine Earnshaw del quasi coevo Wuthering Heights di Emily Bronte, 1847), le Wilis evocate da Heine condividono molte cose: il vagare in luoghi boschivi e notturni, la bellezza selvaggia ed esangue, la silenziosa e sfuggente seduttività, il potere di far sperimentare un sentimento così forte e irresistibile da lasciarne in chi l’ha provato indelebile traccia.
Wilis, Villi o comunque si chiamino, queste fanciulle fatali hanno in sé anche una natura demoniaca, tanto da essere assimilate ai vampiri, e come loro sono infatti esseri erotici e mortiferi, implacabili e vendicativi. Di fatto l’altra faccia del femminino romantico, della donna rassicurante e devota, ma anche soffocata dalle regole e liturgie sociali imposte della nuova morale borghese, le Wilis sono insomma l’aspetto oscuro e liberato di donne obbligate dalle convenzioni a reprimere le loro pulsioni ed emozioni più profonde.
In questo senso, la fanciulla Giselle inventata da Gauthier diventa l’epitome di una condizione femminile tipica del periodo, fusione perfetta tra la virginale fanciulla obbediente alle regole della società ( e per questo soccombente alla presa di coscienza del tradimento), ma anche suo doppio ribelle e perturbante, seppure disumanizzato.
E così, ripensando la traccia dell’antico balletto, Scigliano riconduce la vicenda in quella età vittoriana, in una scuola che ricorda assai da vicino l’Appleyard College di Picnic ad Hanging Rock, dove si educano fanciulle di buona famiglia con rigidi rituali accuratamente pensati per soffocarne le passioni, ma nel quale è anche sufficiente mettere a contatto l’innocenza dei sentimenti dei più giovani con l’ambiguità cinica degli adulti per fare esplodere un conflitto profondo e sconvolgente tra verità e convenzioni.
Nella nuova scrittura drammaturgica del famoso secondo ‘atto bianco’, così, prevale la necessità di evidenziare un riscatto femminile, che riemerge, più forte del dolore, in una complicità solidale contro l’uomo che ha tradito: un impulso quasi femminista, per altro sottinteso nella leggenda originaria evocata da Heine e incarnata, a ben pensarci, già nella danza di Jules Perrot e Jean Coralli e poi di Marius Petipa, nel plotone coeso e implacabile delle spose fantasma.
In questa trasfigurazione della realtà – eterna e attuale allo stesso tempo così nelle sue dinamiche emoziona-li, nei suoi ritratti psicologici, nei suoi ‘giuochi di ruolo’ che ancora oggi la cronaca ci registra tragicamente Scigliano si fa guidare dalla musica di Adam e affrontando la sfida di una pagina ‘assoluta’ del repertorio ballettistico trova la sua personalissima, coerente risposta alla vicenda, alla quale offre la sua inconfodibile cifra stilistica e la sua sensibilità di autore capace di registrare le minime sfumature del cuore in gesti e movimenti di ampio respiro teatrale.
Silvia Poletti

JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA JBdT – BIO
Partito nel 2002 come spin off’ dell’attività didattica dell’omonima Scuola, ben presto lo Junior Balletto di Toscana è diventato una realtà artistica analoga a celebrate esperienze internazionali come l’ NDT2 .
Formato da giovani la cui età va dai 16 ai 21 anni l’ensemble diretto da Cristina Bozzolini si è immediatamente imposto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi nazionali e internazionali, e soprattutto i diversi stili coreografici cui viene sollecitato. Ed è proprio l’apertura a diversi autori ed esperimenti coreografici- sulla stregua dell’antico BdT- con un occhio privilegiato alla scena italiana e una progettualità capace di osare che rende ancor più interessante il progetto artistico dello Junior Balletto di Toscana e di fatto ne fa una duplice fondamentale palestra per testare nuovi autori e interpreti della più giovane generazione.

CRISTINA BOZZOLINI direttore artistico
Formatasi con Daria Collins a Firenze e agli Studi Wacher a Parigi, come prima ballerina del Corpo di Ballo del Maggio ha danzato con i massimi interpreti della scena mondiale e partecipato a importanti produzioni. Fin dagli anni ’70 con la fondazione del Centro Studi Danza di Firenze -oggi Scuola del Balletto di Toscana- si è dedicata alla pedagogia e alla formazione professionale. Impegnata anche nello sviluppo culturale della danza italiana, nel 1975 ha fondato il Collettivo Danza Contemporanea di Firenze , diventato nel 1985 Balletto di Toscana. Con il BdT, attivo fino al 2000, ha lanciato molti autori italiani e presentato per la prima volta in Italia molti coreografi internazionali e ha rappresentato la danza italiana nei maggiori festival e teatri del mondo. Dal 2002 al 2008 ha co-diretto e rilanciato il Balletto di Roma; nel 2005 avvia il progetto Balletto di Toscana Junior con gli allievi dei Corsi professionali della scuola omonima, oggi tra le formazioni più attive e presenti della scena nazionale. Nel febbraio 2008 viene nominata direttore artistico di Fondazione Nazionale della Danza /Compagnia Aterballetto.

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